ROMA – Lunga vita al nuovo CT della Nazionale, Luciano Spalletti, uomo buono e lavoratore onesto, leale, instancabile fino a prova di stress in salsa Partenopea. Conquistatore conquistato dalla sirena Partenope dove ha vinto faticando più di Ercole e le sue 12 fatiche, uno scudetto dopo 38 fatiche più 10 di Champions League. A Napoli ha visto il mare, lui uomo di terra, la pizza, il tricolore che s’è tatuato come eterno amore e pure Don Aurelio de Laurentiis, princeps maximus dalle Alpi alla Sicilia. E per il troppo amore e la troppa fatica, come Cincinnato, dopo aver sedato in sole due stagioni le liti tra il principe Aurelio e il popolo dei tifosi, vincendo il terzo titolo ha chiesto al suo princeps di ritirarsi nella semplicità della vita campestre, da uomo probo e leale. Aurelio, uomo di PEC e contratti prolungati, piazza il colpo del parafulmine e dice: ” torna ai tuoi campi Cincinnato-Spalletti ma per evitare polemiche e critiche dei tifosi devi firmare una clausola che ti imporra’ di pagare 3 milioni di euro qualora fossi tentato da altre sirene e tradissi il tuo amore. Questo almeno per una stagione”. Troppo grandi, due mesi fa, erano stress e stanchezza per Ercole- Spalletti- Cincinnato che ha firmato la clausola senza battere ciglio. I tifosi si interrogano sgomenti sul perché dopo il trionfo Spalletti dica di essere stanco e preferisca tornare nei suoi campi tra struzzi, maialini e caprette come Heidy. Si preoccupano i napoletani ma, gaudete tifosi, il loro eroe, chiamato a dare una mano alla patria, tradita dal generale Mancini ormai dimentico dell’ arte di vincere, dimentica stress, famiglia e campi e si dimentica pure della clausola penale da pagare…. Il presidente Aurelio, però non dimentica e resiste a pressioni del Palazzo calcistico e della politica. ” E’ una questione di principio ma anche legale – dice “. Spalletti pagherà? Dopo essere stato al servizio di un oligarca russo, di un americano tirchio e paraculo, Spalletti può mai temere le trame cinematografiche e/o legali del suo ex presidente? Uomo saggio, lievemente ironico e molto filosofo, scarpe grosse e cervello fine, Spalletti e’ uomo geniale non solo in panchina, che interpreta la sua vita tra campi da coltivare e campi di gioco con una visione avveniristica dei rapporti col mondo. Dopo il trionfo, il suo primo in Italia, aveva profetizzato che il suo ciclo si sarebbe chiuso alla perfezione allenando una nazionale. Ecco l’ occasione e al diavolo stress, stanchezza magicamente scomparsi…ma la penale? Si vedrà, per ora Gravina lo ha ufficializzato e del domani delle clausole non v’è certezza. Caro Spalletti, uomo leale e onesto, la clausola del contratto va pagata, l’hai firmata di tuo pugno e l’hai accettata.
Adesso, però, Vien fuori un’idea di Spalletti, prima Ercole poi Cincinnato ed ora Arpagone e Ulisse, cinico tirchio e scaltro. Crediamo sia un gran furbone, enigmatico e filosofo,abilissimo a gestirsi per stupire, e provocare o irritare gli interlocutori . Figurarsi con Aurelio de Laurentiis con il quale non c’è mai stata empatia né condivisione. Grandissimo allenatore Spalletti, nessuno lo nega, ma anche gran maestro di paraculaggine! Cosa gli…costava dire ai tifosi, urbi et orbi: ” Signori me ne vado, non per stress né perché temo di non ripetermi, solo perché questo presidente, che mi paga puntualmente anche il bonus scudetto, e’ insopportabile”. Sai quanti applausi avresti preso non solo dal popolo napoletano… Non lo hai fatto…per caso nel contratto firmato due stagioni fa c’era una clausola con penale da pagare pure per dire, in modo semplice, la verità? Mancini ora ti direbbe come Carosone ” Allah, Allah Allah ma chi te l’ha fatt’ fa.. Noi da napoletani citiamo Totò: ” Spalletti ma ci facci il piacere…”