Una delegazione di imprenditori del Saudi Italian Business Council (Sibc) visiterà Napoli nei prossimi giorni. Si tratta di un evento non trascurabile, potrebbe tra l’altro preludere a un salto di qualità nelle relazioni tra le imprese arabe, napoletane e campane, alla ricerca e definizione di cooperazioni e partnership.

C’è chi ha accennato a un possibile interesse della delegazione araba per l’investimento nel campo turistico, nella direzione dell’acquisto e riqualificazione di strutture per alberghi di lusso. Se il settore alberghiero dovesse davvero figurare tra quelli di prioritario interesse per i rappresentati del Sibc, sarebbe per Napoli una ennesima conferma di una svolta in atto. 

Basti pensare all’annunciata trasformazione in un Cinque Stelle di Palazzo Sirignano (Gruppo Rocco Forte Hotels), alla volontà manifestata dall’amministrazione comunale di Palazzo San Giacomo di recuperare agli antichi fasti l’Hotel de Londres in piazza Municipio, al successo di altri alberghi cittadini come il Caracciolo a via Carbonara, all’avvento del Marriott W Napoli a via Verdi. 

Lo sviluppo dell’offerta di strutture ricettive per un turismo di lusso favorisce l’avvento a Napoli di flussi di visitatori collocabili nella fascia alta di mercato, con maggiore capacità di spesa e conseguenti più rilevanti ricadute per l’economia del territorio. I vantaggi sono ancora più consistenti di quanto faccia pensare il mero dato degli introiti, se si considera il minore impatto di questo filone di turismo, in termini di congestione urbana. Ben venga, dunque, una più ampia articolazione dell’offerta, indirizzata verso una più elevata qualità media del turismo diretto su Napoli e sull’intera regione. Il che non significa, sia chiaro, avallare tout court le preoccupazioni, evidenziate con toni eccessivamente allarmistici da qualche opinionista, sui possibili danni derivanti all’area dall’incremento esponenziale registrato per il settore negli ultimi anni. Una metropoli che, tra i punti di forza, ha anche il turismo, non può illudersi di non pagare dazio, nel senso di qualche inevitabile disagio per la cittadinanza. 

Certo, bisogna contrastare gli eccessi, come la proliferazione di bed and breakfast, baretti e pizzetterie. Su questo fronte ci attendiamo, anzi, una più puntuale azione delle istituzioni locali, così come una periodica informazione sulle misure adottate e sui loro effetti. Per il resto, convivere con i turisti deve essere visto come una grande opportunità e non come una iattura.