La guerra della Russia contro l’Occidente libero è appena iniziata

La Russia di Vladimir Putin è costretta ad uscire allo scoperto, la propaganda non regge più, all’anagrafe a Mosca mancano 250 mila persone, una montagna di morti che il Cremlino porterà sulla coscienza e che oggi servono a far aprire gli occhi del mondo, quello mondo che fa finta di non vedere. L’operazione militare speciale non ha più senso di esistere nell’immaginario collettivo, oggi è GUERRA, con oltre mezzo milione di morti lasciati sui campi di battaglia fino a questo momento. Ma il passo che ha decretato la fine della propaganda e del “tutto va bene” è stato la trasformazione dell’economia russa in una industria bellica, l’economia di guerra come amano chiamarla gli occidentali. Quando l’industria di un Paese si ferma e si trasforma per la sola produzione a catena di armi, allora tutto è chiaro. La guerra della Russia contro l’Occidente libero possiamo dire che è appena iniziata, ciò che Putin non aveva previsto è solo un piccolo dettaglio: la fermezza dell’occidente a supportare l’Ucraina. Nessuno si è girato dall’altra parte come avvenuto nel 2014, la posta in gioco è altissima, e adesso la Russia deve decidere se scatenare una guerra nucleare e quindi autodistruggersi , o alzare le mani arrendersi e lasciare l’Ucraina libera al suo destino, perché la guerra non la vincerà mai, anzi, non gliela faranno vincere. I nuovi sviluppi della guerra sono tutti in un comunicato stampa, passato per lo piu inosservato, di Rostec,  la più grande azienda di armi di proprietà statale russa che ha annunciato che i suoi stabilimenti di Uralvagonzavod sospenderanno qualsiasi altra produzione (come quella di tram e autobus) per produrre solo carri armati. Il consolidamento delle attività consentirà di aumentare i volumi di produzione sullo sfondo delle crescenti esigenze dell’esercito. Dal 2021, la capacità di produzione mensile di carri armati dell’azienda è stata stimata intorno alle 30-35 unità. Questo tasso di produzione è rimasto relativamente stabile negli ultimi anni, con fluttuazioni minori a seconda della domanda di carri armati da parte dell’esercito russo e di altri clienti. L’azienda produce una vasta gamma di carri, tra cui T-72, T-80, T-90 e T-14 Armata. Con questo passo fondamentale la Russia ha reso chiare le sue intenzioni bellicose nei confronti del mondo intero, e questo dovrebbe far riflettere l’ONU, che continua con posizioni che definirei morbide nei confronti di Mosca ma solo per una questione di deterrenza. Il pianeta non ha bisogno di questa Russia, è la Russia che ha bisogno di un pianeta schiavo delle sue fonti energetiche. Dopotutto l’errore lo abbiamo commesso noi…