Lo ha ribadito Gelsomina Vigliotti, vice presidente della Banca europea per gli investimenti, nel corso di Feuromed, il Festival euromediterraneo dell’economia svoltosi nei giorni scorsi a Napoli: nel Mezzogiorno c’è il 30% delle imprese più innovative italiane. Un dato molto positivo. Se nel Sud c’è più o meno il 33% della popolazione nazionale, infatti, le imprese sono in numero molto inferiore. Quel 30% significa, dunque, che, in proporzione, le imprese meridionali sono più innovative rispetto alla media dell’Italia. Vigliotti ha ricordato come le prospettive di crescita nel Mediterraneo favoriscano il Sud, ma ha indicato anche due criticità da superare per accelerare lo sviluppo e favorire l’innovazione nel Meridione: una pubblica amministrazione più efficiente e una maggiore presenza di fondi di private equity e venture capital. Bisogna accompagnare le startup nel loro processo di crescita dimensionale. Servono capitali e servizi pubblici all’altezza dell’obiettivo, oltre naturalmente a un robusto intervento per colmare il gap infrastrutturale.