Dalle rilevazioni di Openpolis emerge un dato molto preoccupante per la Campania. La regione è seconda solo alla Sicilia per tasso di abbandono scolastico. In Campania, dal 2021 al 2023, si è passati dal 14,6 al 16%.

In pratica, la scuola dell’obbligo per 16 bambini o adolescenti su 100 diventa un optional, che si può aggirare senza problemi. Quelli, per molti di loro, verranno dopo, soprattutto se faranno parte dell’area grigia dove si annida e si sviluppa il crimine.

Bisogna fa sì che gli studenti e le loro famiglie intravedano un futuro post-scolastico. E il miglior modo per farlo è agire con pragmatismo, offrendo opportunità anche a chi non ha attitudine a studi più complessi e cerca nella formazione uno strumento finalizzato a garantirsi reddito in tempi relativamente brevi.

È anche sulla base di queste considerazioni che da anni propongo una svolta istituzionale, volta a favorire il ricambio generazionale nell’artigianato. Se si agevolano i maestri di bottega, finanziando la formazione degli apprendisti e assicurando loro un compenso per il tempo impiegato a ‘insegnargli il mestiere’, si supera un problema molto serio. Diversi comparti artigianali del Made in Italy, soprattutto nel Sud, rischiano di non avere un futuro per mancanza di nuove leve. Ma per invogliarle a indirizzarsi verso l’artigianato, occorre offrire loro delle concrete opportunità, che solo lo Stato e le Istituzioni territoriali possono garantire, non certo i maestri di bottega alle prese con una non facile competizione quotidiana, che poco margine consente per investimenti in attrezzature e personale.

Mai come in questa occasione, l’investimento pubblico finirebbe col ripagarsi, visto che assicurerebbe non solo continuità ma anche sviluppo a settori di eccellenza che possono rilanciarsi con l’apporto di nuove tecnologie e di competenze rinnovate grazie all’avvento di nativi digitali.