L’immigrazione proveniente dall’Africa è causata principalmente da un motivo: la povertà. Fino ad oggi si è agito sugli effetti dell’immigrazione. Ma se non si affrontano le cause la questione non ha soluzione. E la causa della povertà dei paesi africani è data dal basso livello di istruzione universitaria, sia qualitativo che qualitativo. In Africa (escludendo il Sudafrica e i paesi del Maghreb) la percentuale di laureati è poco sopra l’1% e ciò per la buona ragione che il costo dell’istruzione universitaria è proibitivo per i più: mediamente è di 4.000 € (l’equivalente di 40.000 € l’anno per noi europei). Ma vi è anche una scarsa qualità dell’insegnamento dovuta alla impossibilità, per i docenti africani, di aggiornarsi e alla scarsità di investimenti nell’istruzione e la ricerca. Il risultato è che questi paesi non riescono a crescere economicamente, la povertà aumenta e il tasso di crescita (4,89 figli per donna) determinerà inevitabilmente un afflusso sempre più numeroso verso le coste del Mediterraneo. Noi dell’EMU (Enrico Mattei University) siamo partiti da una considerazione: ogni giovane africano ha il desiderio di studiare in Europa. E allora ci siamo detti: perché non portare in Africa l’università europea? Abbiamo quindi creato una piattaforma informatica (www.enricomattei.university) che eroga corsi di laurea svolti da docenti europei rivolti agli studenti africani. L’EMU non è un università italiana, ma abbiamo sottoscritto degli accordi con università africana per far sì che i titoli di studio erogati siano riconosciuti in Africa, in modo che i ragazzi rimangano nel loro paese e lo aiutino a crescere e a svilupparsi. Ed è un’opportunità anche per le nostre aziende di investire in un mercato emergente. E facciamo in modo che il costo sia alla portata di tutti (la percentuale media di diplomati in Africa è del 37%): il costo dell’EMU è di soli 350 € all’anno che possono essere pagati in rate di 35 € al mese! Siamo presenti in 12 paesi africani e a settembre partirà il corso di laurea in Ingegneria Informatica. E ogni ragazzo o ragazza che frequenterà la nostra università è un potenziale migrante in meno.
Abbiamo presentato questa iniziativa (che è già in essere) ad esponenti della maggioranza, visto che il Governo parla di Africa un giorno sì e l’altro pure, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Vorremmo fare conoscere la nostra attività al maggior numero di persone: se siete interessati a sviluppare la notizia potete contattare il nostro Amministratore Delegato dr. Bruno Poggi.