NAPOLI – Nel palazzo storico simbolo della storia della moda femminile nel tempo dal settecento ai giorni nostri riconosciuto come marchio della cultura napoletana: Il Museo della Moda Napoli, dedicato alla fondatrice dell’istituzione, la nobildonna Elena Aldobrandini (1589 – 1663), parte integrante e sostanziale della Fondazione Mondragone di Napoli si è tenuta la presentazione del libro di Michelangelo Iossa. “Storia della moda italiana”, un’opera che ripercorre tessuti, riti e miti dal Rinascimento a Valentino nel Tempio del fashion espressione del saper far sartoriale. L’avvocato Maria D’Elia, Presidente del Museo della Moda di Napoli, ha condotto l’incontro con la giornalista ed esperta di moda Elena Barbato percorrendo un viaggio esplorativo nella storia del made in Italy e del made in Napoli attraverso le sue radici e le sue diverse evoluzioni sulla cultura e la società. L’evento è stato arricchito dalla presenza della sociologa Roberta Sferra e di Lello Antonelli, Presidente dell’antica e prestigiosa Confraternita dei Sartori, che hanno dato l’opportunità ai presenti di scoprire il legame indissolubile tra il mondo della moda e la nostra tradizione artigianale e sartoriale che esige di essere preservata e data alle generazioni future “la confraternita dei Sartori- ha dichiarato il maestro serve a dare una mano ai giovani. L’idea è aiutare i giovani a riprendere gli antichi mestieri come quello della sartoria. I sarti veri a Napoli sono ormai pochissimi e noi ci impegniamo a fare corsi gratuiti per far si che questi giovani intraprendano il nostro lavoro. Impariamo la maestria della tradizione napoletana, un abito cucito a mano dentro e fuori che richiede circa 90 ore. La manodopera manca ,ma siamo ancora richiesti in tutto il mondo, abbiamo il compito di rimettere in campo questi bei mestieri perché il futuro di questi giovani potrà essere soltanto il made in Napoli!”. Un libro incisivo che ha consentito di analizzare non solo il passato, ma anche il presente e il futuro di una tradizione che non va perduta, ma tutelata e arricchita dal contributo delle nuove leve, Il passaggio dell’arte sartoriale e del fare moda alle nuove generazioni.