Una più forte e significativa cooperazione in svariati settori prioritari: crescita economica sostenibile, energia, transizione verde e digitale, cultura, sicurezza e formazione.

E’ il contributo e gli obiettivi della XII edizione della Conferenza Italia-America Latina e Caraibi.

Organizzato dalla Farnesina in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana (IILA), il forum  ha riunito a Roma le alte cariche governative dei 33 Paesi latinoamericani e caraibici membri della CELAC e i vertici di Organizzazioni e banche regionali con gli interventi di apertura dei lavori del Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Tajani,  della Ministra degli Esteri della Colombia e Presidente pro tempore della CELAC, Rosa Yolanda Villavicencio e del Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, Mons. Paul Richard Gallagher

La Conferenza, istituita nel 2003, rappresenta il principale foro di dialogo politico tra l’Italia e i Paesi dell’America Latina e dei Caraibi.

L’edizione 2025, si è svolta sotto il tema “Italia-America Latina e Caraibi: un partenariato in crescita” con l’accento sugli aspetti economico-commerciali e sulla diplomazia dello sviluppo, come assi strategici comuni, articolata in tre momenti: una sessione sul sostegno alla crescita e al libero commercio, una sulla cooperazione energetica (co-presieduta insieme all’E.V. dal Ministro Gilberto Pichetto Fratin) e una colazione tematica, sul tema della diplomazia giuridica, co-presieduta dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio.

L’Italia ha consolidato con l’America Latina rapporti economici di massimo rilievo: nel 2024 l’interscambio commerciale ha toccato i 33 miliardi di euro con quasi 21 miliardi di export verso la regione. Solo nel primo trimestre 2025 si è registrato un interscambio pari a 23 miliardi, evidenziando la crescente competitività delle imprese italiane nei mercati latinoamericani.

La Conferenza si inserisce nella più ampia strategia di politica estera promossa dal Ministro Tajani, fondata sulla “diplomazia della crescita” e sul rilancio del ruolo dell’Italia in America Latina e Caraibi. Un’azione che punta a valorizzare le profonde connessioni storiche, culturali ed economiche che uniscono l’Italia alla regione e a promuovere una cooperazione multilivello, orientata a risultati concreti.

In apertura dei lavori il Ministro Tajani,  ricordando lo svolgimento  della conferenza nell’anniversario dell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre ha invitato tutti  a farsi “paladini della pace” ed espresso  cauta speranza per la fine della guerra a Gaza, sostenendo con forza il piano americano per il cessate il fuoco, ribadendo la necessità di un processo politico verso la soluzione dei due Stati e, sottolineando il ruolo dell’Italia come crocevia e motore di pace, anche attraverso iniziative simboliche come la “tregua olimpica” proposta all’ONU in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

America Latina e Caraibi: una priorità strategica

“L’ America Latina e i Caraibi  – ha affermato il Ministro – sono una priorità per il governo italiano e un asse centrale del suo mandato.”

“L’Italia vuole essere ambasciatrice dell’America Latina nelle istituzioni europee, favorendo un partenariato stabile e duraturo basato su fiducia e collaborazione” – ha detto -, evidenziando “una forte domanda reciproca con l’America Latina che guarda all’Italia con interesse, e l’Italia che vede nei Paesi latinoamericani partner naturali per la crescita e l’innovazione.”

Sottolineando il ruolo delle imprese italiane, grandi e piccole, “già attive nella regione”, e citando il successo dell’export italiano, che nel 2024 ha raggiunto 21 miliardi di euro – il ministro degli Esteri ha ribadito – che “la crescita economica condivisa è al centro della cooperazione: solo creando ricchezza si può garantire benessere e rispondere alle aspettative dei cittadini”.

Energia, investimenti e diplomazia giuridica sono vettori trainanti.

Tra i temi chiave già operati in tal senso – Tajani –  ha richiamato con soddisfazione la Cooperazione energetica per l’accordo tra ENI e YPF Argentina sul gas naturale liquefatto del bacino di Vaca Muerta;

la Diplomazia giuridica, vista come strumento per costruire ponti anche nel campo del diritto e della giustizia; la semplificazione normativa e il sostegno alle imprese, per liberare il potenziale delle economie locali.

Annunciando,  inoltre, il lancio, il 19 novembre, della Comunità dell’Italofonia, pensata per rafforzare i legami economici, scientifici e culturali con i Paesi dove sono presenti forti comunità italiane, il ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale,  ha richiamato l’importanza della collaborazione in materia di sicurezza e giustizia, pilastro della cooperazione con l’America Latina, evidenziando i risultati raggiunti con l’Istituto Italo-Latino Americano (IILA), in particolare il programma “Falcone e Borsellino”, grazie al quale oltre 3000 magistrati e funzionari latinoamericani sono stati formati nella lotta alla criminalità organizzata e sottolineando  che “una giustizia efficiente e un’economia libera sono indispensabili per lo sviluppo, e che l’Italia offre la sua esperienza anche nella lotta ai reati finanziari. ”

Ricordando, altresì, i valori democratici condivisi e la volontà di rafforzare un dialogo strategico e operativo tra Europa, America Latina e Caraibi in vista del prossimo Vertice UE–CELAC di Santa Marta, Tajani ha ribadito in conclusione che l’Italia vuole essere la voce e il ponte tra le due regioni,  assicurando che  è e resterà un partner affidabile, perché la cooperazione con l’America Latina “non è un gesto di cortesia, ma una scelta strategica per il futuro.”

Un forte accento sull’importanza del dialogo tra i Paesi partecipanti  alla XII edizione della Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, molti dei quali hanno forti legami storici, culturali ed economici con la Chiesa Cattolica e con la Santa Sede, e’ stato posto da Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede.

“Questi rapporti devono continuare a essere orientati al bene comune e alla cooperazione internazionale- ha esortato il prelato, rappresentante vaticano, evidenziando come “il dialogo sia lo strumento più efficace per promuovere il bene comune dei cittadini; prevenire conflitti e atteggiamenti di conquista; rafforzare la cooperazione su temi globali (stabilità, valori comuni, ambiente, energia) e,  invitando, inoltre “a privilegiare l’incontro rispetto alla contrapposizione per la vera pace che non può esistere senza libertà religiosa, che comprende il rispetto della coscienza individuale; la possibilità di manifestare pubblicamente la propria fede; la partecipazione alla vita comunitaria.”

“Il rispetto di tali diritti fondamentali – ha evidenziato Mons Gallagher – è la base di ogni società giusta e pacifica.”

Il Segretario  per i rapporti con gli Stati della Santa Sede – ha, altresì richiamato  l’impegno della Santa Sede e del Magistero Pontificio nella tutela dell’ambiente e nella lotta al cambiamento climatico, ricordando il lavoro della Rete Ecclesiale Panamazzonica (REPAM) e della Conferenza Ecclesiale dell’Amazzonia (CEAMA), annunciando  anche l’attenzione della Santa Sede alla COP30 di Belém (2025) e ribadendo l’importanza di un’educazione ecologica integrale, non ridotta a soluzioni tecnocratiche.

Con riferimento anche ai temi di povertà, sviluppo, migrazioni, violenza, narcotraffico e tratta, l’incontro tra Italia, America Latina e Caraibi è stato presentato, in conclusione, da  mons.  Gallagher come esempio di collaborazione per lo sviluppo integrale delle persone e dei popoli, assicurando il costante sostegno e la disponibilità della Santa Sede a collaborare in questa missione comune di crescita e solidarietà.

“La Conferenza Italia – America Latina e Caraibi si pone spazio di dialogo ormai ponte solido tra le due regioni” ha rilevato nel suo intervento la Ministra degli Esteri della Colombia e Presidente pro tempore della CELAC, Rosa Yolanda Villavicencio, riconoscendo la visione strategica dell’Italia, fondata su cooperazione, fiducia e costruzione condivisa di soluzioni alle sfide globali.

Nell’evidenziare come la Conferenza sia diventata un luogo stabile di fiducia e continuità, dove l’Italia si è dimostrata amica e alleata della regione promuovendo progetti in innovazione, sostenibilità e giustizia sociale, la presidente di turno della Conferenza ha ribadito l’importanza di un dialogo basato su interessi reciproci e non particolaristici, fondato su solidarietà e rispetto, ricordando che la Colombia presiederà il Vertice UE–CELAC 2026, i cui preparativi avverranno a Santa Marta nel novembre 2025, culminando con la Dichiarazione di Santa Marta.  “La roadmap  UE–CELAC 2025-2027 – ha evidenziato la ministra Villacicenzio – definirà obiettivi concreti su: transizione energetica, digitalizzazione, sostenibilità, sicurezza alimentare, multilateralismo. Saranno organizzati anche eventi paralleli come il Forum della Società Civile e quello degli Imprenditori, per rafforzare il dialogo biregionale. Per la cooperazione economica e finanziaria la ministra Villavicencio ha invitato a sviluppare meccanismi di investimento e finanziamento equi e sostenibili, capaci di rispondere ai bisogni dei popoli, salvaguardare un ordine internazionale stabile e pacifico, rendere la cooperazione visibile nella vita quotidiana (società civile, istruzione, settore privato). “È il momento – ha detto – in cui l’America Latina e i Caraibi devono dimostrare che la cooperazione può trasformare le società, perché è necessaria.”