LONDRA – Come è logico che sia la Gran Bretagna ha rivolto un appello al presidente cinese, Xi Jinping (nella foto), a sfruttare la sua visita a Mosca in programma la prossima settimana per convincere Vladimir Putin a ritirare le truppe dall’Ucraina. La visita, in programma dal 20 al 22 marzo, sarà la prima di Xi a Mosca da quando la Russia ha invaso l’Ucraina lo scorso anno. “Se la Cina volesse avere un ruolo sincero nel ripristinare la sovranità dell’Ucraina, noi ovviamente lo accoglieremmo con favore”, ha dichiarato un portavoce del primo ministro britannico, Rishi Sunak, citato dal Guardian. “Siamo chiari sul fatto che qualsiasi accordo di pace che non si basi sulla sovranità e sull’autodeterminazione dell’Ucraina non sia affatto un accordo di pace – ha aggiunto – Quindi continueremo a chiedere alla Cina, come abbiamo fatto finora, di unirsi ad altri Paesi in tutto il mondo nel chiedere a Putin di ritirare le sue truppe”. Ovviamente il perorare il ritiro delle truppe dall’Ucraina da parte della Cina nei confronti di Putin sarebbe una mossa saggia da parte del dragone, ma azzardata sotto un’altro profilo. Potrebbe infatti compromettere i rapporti con Mosca, e di conseguenza l’appoggio dello zar nella guerra di Xi contro Taiwan. Per semplificare diciamo che per entrambi i Paesi è in ballo molto, tanto rispetto a quello che può essere l’operazione genocidio in Ucraina. Come stiamo osservando la Russia di Putin manda al macello centinaia di migliaia di giovani, tanto lui ne ha almeno 2 milioni da sacrificare sull’altare della sua faccia e del suo impero mentale. Per la Cina il discorso è un po diverso: alienarsi il mondo vorrebbe dire la morte del commercio e del business, l’unica valore inestimabile per Pechino.