L’attualità degli argomenti legati alla tecnologia e all’economia e a come esse stanno portando il mondo verso una distopia, con l’attenzione puntata  sui nuovi oligarchi, che l’autrice definisce «tecnoti-tani» e «baroni dello Spazio»: Jeff Bezos, Larry Page, Elon Musk e Mark Zuckerberg. «Gli uomini più potenti al mondo, che hanno dato vita alle innovazioni che hanno a loro volta plasmato il mondo odierno». Sono i contenuti del libro “Tecnocapitalismo. L’ascesa dei nuovi oligarchi e la lotta per il bene comune”,  l’ultima fatica editoriale di Loretta Napoleoni, edita da Moltemi e dal 2 maggio nelle librerie di tutta Italia, presentato presso lo Spazio Guida a Napoli con l’autrice intervistata dai dirigenti  dell’associazione Amerigo che ha organizzato l’evento. Un libro che si fa leggere quasi tutto d’un fiato con l’autrice che riesce ad essere compresa – grazie al linguaggio che usa – anche da chi con questi argomenti ha poca confidenza. «I cambiamenti sono così rapidi che ogni azione appare inutile. A mettere ansia non è la paura dell’ignoto ma la velocità del presente», scrive Loretta Napoleoni, che aggiunge: «La tecnologia è un bene comune che dovrebbe essere messo al servizio dell’umanità, ma questo non avviene senza l’intervento dello Stato che tanto garantisca. Noi ci stiamo rendendo conto di andare verso la distopia. E se volessimo fare un esempio comprensibile a tutti di cosa intendo basta rifarsi al film “The Matrix”. Quello è uno scenario che già esiste: nell’informazione, ad esempio, oggi è difficile sapere ciò che veramente succede. La verità, insomma, non esiste più, e la direzione che stiamo prendendo è quella del “1984” di Orwell». Per l’autrice, a minacciare il futuro è soprattutto la rapidità della trasformazione tecnologica: quanto più le innovazioni si susseguono dirompenti, tanto più i mostruosi profitti dei Tecnotitani si dilatano, a danno di salari e diritti del resto di una popolazione gettata in preda all’ansia. Come se non bastasse, le criptovalute e l’intelligenza artificiale applicata agli scambi di Borsa stanno gonfiando nuove bolle finanziarie destinate a scoppiare, mentre la corsa allo spazio viene appaltata alla voracità di nuovi Baroni. Non poteva mancare nel testo della Napoleoni un riferimento a ChatGpt, rispetto alla quale la scrittrice sottolinea che: «Bisogna ricordare alle persone che la Treccani siamo noi. Sì, perché alla fine siamo noi quelli che educhiamo ChatGpt, che le immettiamo informazioni. Lei risponde sulla base di quello che le hanno dato perché lo assimilasse. Io penso che se vogliamo mettere questo servizio a disposizione dell’umanità io (e intendo noi tutti) dovrei essere pagato perché usando ChatGpt la addestro, e non, al contrario, dover pagare OpenAI per usarla».  Tecnocapitalismo è un invito a riappropriarsi della tecnologia – e del futuro -, perché solo mettendo l’innovazione al servizio della collettività e del bene comune possiamo evitare il disastro sociale ed ecologico. Loretta Napoleoni, classe 1955, economista, saggista ed esperta di terrorismo, da anni vive a Londra ed ha un curriculum di tutto rispetto: come economista ha lavorato per diversi anni, per conto della banca nazionale ungherese, ad un progetto di conversione della moneta nazionale (il fiorino) nelle valute europee allora vigenti. Come esperta di terrorismo nel 2005 ha partecipato alla Conferenza internazionale sul terrorismo promossa dal Club di Madrid, e successivamente ha collaborato con alcune forze di sicurezza, come l’Homeland Security degli Stati Uniti, l’International Institute for Counter-Terrorism in Israele, la polizia catalana. Ha collaborato e collabora con numerose testate italiane e straniere tra le quali Il Fatto Quotidiano, Wired, Vanity Fair, Il Caffè.