Finalmente una reazione da grande squadra.applauso speciale a Zerbin e Simeone i killers di una Fiorentina sorpresa dal Napoli messo in campo da Mazzarri. Altro che 4-3-3, il Walterone da San Vincenzo si è fatto il conto dei reduci e – avrà chiesto il permesso a De Laurentiis?- ha schierato un Napoli assai più vicino alle sue idee tattiche e di gioco. Italiano che ripensava alla ” passeggiata” del Maradona c’ ha messo un tempo per capire quel Napoli “provinciale” come andava affrontato e il 3-0 finale per gli azzurri che è sembrato francamente esagerato tuttavia deve aver aperto gli occhi anche ai giocatori più restii a variare il 4-3-3 per fare capire che in certi periodi di difficoltà si può giocare e vincere anche in altri modi. Magari non dando spettacolo ma facendo legna in mezzo al campo e soffrendo. Va detto, per onestà, che la Fiorentina c’ha messo molto di suo per perdere e dopo il gol, bellissimo per costruzione e finalizzazione, di Simeone confesso che m’ aspettavo un altro schiaffo difficile da digerire per gli azzurri in un momento così difficile. Perché la viola aveva il possesso palla migliore e campo aperto sulla trequarti per poter fare male a Di Lorenzo e compagni, ma il limite dei gigliati è nei sedici metri finali dove Beltran si prodiga ma non è mai assistito in modo adeguato e Ikone’ e Bonaventura spesso esagerano in dribbling che alla fine favoriscono, come hanno favorito, il riposizionamento dei difensori esterni del Napoli, spesso colti fuori dalla loro zona di competenza perché tardi nell’ uscire per pressare i centrocampisti e esterno bassi viola. Va detto, infatti, che spesso le distanze tra i tre centrali azzurri, bravo Di Lorenzo, attentissimi Juan Jesus e Rrhamani, e i due centrocampisti Lobotka e Canuste, erano enormi e questo consentirebbe ad una squadra veloce e brava tecnicamente, diciamo l’ Inter, di arrivare al tiro anche dalla media distanza con grande facilità. Contenti per la finale raggiunta, ma guai a pensare di aver trovata la ricetta vincente. Tuttavia in una serata che ha riportato un po’ di serenità e ottimismo nell’ ambiente e fra gli appassionati non ci sembra il caso, ora, di sottolineare limiti ancora evidenti nel gioco. Limiti anche di “rosa” che va rinforzata con interpreti importanti e di grande personalità. Ma questo spetta al presidente che ha ancora dodici giorni per trovare futuri “gioielli” utili,ora, almeno per arrivare al quarto posto. ADL non pensi al 4-3-3 quanto piuttosto ad acquistare giocatori funzionali alle idee tattiche del prossimo allenatore. Potrebbe essere Mazzarri? Molto dipenderà dai prossimi risultati. Per il bene del Napoli che verrà ho voglia di sottolineare che ho rivisto calcio vero, magari alla vecchia maniera ma con tanto cuore e cervello. E poi ADL, adesso, può già contare su almeno altri cinque milioni e mezzo in cassa. Lunedì, contro Inter o Lazio il Napoli col 4-3-3 o col 5-4-1 venderà cara la pelle… E questo ci piace già tanto, per ora. Ha inteso presidente?