“Penso che sia molto importante avviare una fase di confronto su queste tematiche, lo dico anche nella mia attuale veste, non solamente per il ruolo che ricopra all’interno della Commissione Europea, ma anche per il tema collegato alle mie competenze, al mio portafoglio nell’ambito della Commissione Europea, in particolare la politica di coesione che rappresenta uno degli elementi fondamentali di questo tipo di intervento e anche delle opportunità e degli obiettivi che la Commissione Europea ha nell’ambito anche delle competenze dei trattati, collegato all’esigenza di ridurre le differenze tra i diversi territori. E nell’ambito di questo obiettivo strategico non c’è dubbio che il tema del Sud Italia rappresenta uno degli elementi fondamentali, essendo il Sud Italia una delle principali aree beneficiari della Politica di Coesione da una parte, ma anche una delle principali aree nelle quali le politiche di intervento possono essere delle politiche fondamentali per cercare di migliorare la qualità della vita dei cittadini, intervenire in modo strutturale su quelli che sono i servizi e le infrastrutture primarie e soprattutto creare le condizioni di poter rilanciare anche dal punto di vista di prospettiva, soprattutto nella dimensione di carattere anche geopolitico che stiamo vivendo, anche a quest’area del nostro Paese e l’Italia in generale.”

Così il vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario europeo per la politica regionale e di coesione, lo sviluppo regionale, le città e le riforme della Commissione UE intervenendo  all’evento nazionale sul tema: “Sud chiama Europa – Il futuro dell’Europa riparte dal Mezzogiorno”

organizzato nella Giornata dell’Europa con il patrocinio del Comune di Napoli dall’osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia che si pone l’obiettivo di elaborare idee e soluzioni al fine di favorire una concreta ed efficiente ripresa del Paese a seguito dell’emergenza sanitaria e della crisi energetica. 

“In questo contesto – ha detto il commissario UE Fitto – mi fa piacere partire dalla considerazione e dal fatto concreto che nei pochi mesi nei quali la Commissione Europea ha avviato il suo lavoro, proprio il primo di aprile, è stato presentato su mia iniziativa, dopo un confronto con tutti gli Stati non solamente con i governi, ma anche con i sindaci e con i presidenti di Regioni, come il Sindaco Manfredi sa, una proposta di adeguare gli attuali programmi. Penso che uno dei temi fondamentali sia la capacità di giungere in modo efficace sugli interventi anche nel contesto che viviamo. E la proposta che la Commissione Europea ha appunto varato, che oggi all’attenzione del Parlamento del Consiglio e subito dopo porterà la revisione dei programmi attuali, parte dall’assunto che abbiamo complessivamente un terzo del bilancio europeo che è destinato alla politica di coesione.”

“Per capirci, – ha specificato il Vice presidente della Commissione UE, Fitto – sulla programmazione 2021-2027, l’Italia ha circa 43 miliardi di risorse europei che insieme al cofinanziamento nazionale e Regionale arriva a superare i 70 miliardi di euro, quindi un programma molto importante dal punto di vista finanziario che ha degli obiettivi fondamentali per costruire uno sviluppo e ridurre le differenze territoriali. Ebbene, questo programma, siamo partiti da questa considerazione, è stato oggetto di un confronto tra la Commissione Europea e gli Stati membri dal 2019 al 2021.

È stato sottoscritto l’accordo di partenariato, quindi il documento con gli obiettivi come per spendere questi soldi nel 2022 e i programmi di fatto stanno per partire adesso. Noi siamo partiti da questa considerazione per mettere in campo una proposta che in sintesi prevede degli incentivi per agevolare una revisione di medio termine di questi programmi, per leggere e dirigere le nuove necessità, le nuove priorità e costruire una politica che sia in grado di adeguare questi programmi a queste nuove esigenze e che sia propedeutica anche alla definizione del futuro della politica di coesione e quindi del futuro della politica di sviluppo di questi territori.”

“Le cinque priorità che abbiamo individuato – ha precisato il Vice presidente della Commissione UE, Fitto sono la competitività, quindi un modo per raccordarsi col sistema delle imprese su quelle che sono le esigenze reali delle quali abbiamo bisogno, da una parte, dall’altra il tema dell’energia, dell’acqua, che è una delle grandi questioni sulle quali dobbiamo interrogarci, non solamente per il valore fondamentale della risorsa idrica, ma anche e soprattutto sul tema della governance di questa importante materia, da queste importanti risorse, e soprattutto anche la necessità di mettere in campo delle politiche di intervento che possano affrontare le questioni di cui poi ci occupiamo solo quando abbiamo i problemi. Perché in Italia, in Spagna, come in molti altri Paesi europei, ci si occupa del problema dell’acqua quando abbiamo i disast e gli alluvioni, quando abbiamo la scarsità idrica.”

“Invece noi abbiamo bisogno – ha rilevato il Commissario UE  – di una programmazione adeguata e questa priorità viene posta al centro dell’attenzione come necessità dal punto di vista delle riforme e degli investimenti. E anche, come è noto, perché è un tema di discussione, la difesa, con un obiettivo finale che è quello di dire che su queste cinque priorità ogni Stato membro è libero di scegliere quale utilizzare e in che misura utilizzare, perché l’Europa ha oggi situazioni differenti e ci sono aree, Paesi, Regioni dell’Europa, soprattutto nel Nord-est, che hanno bisogno di poter utilizzare anche sul tema della difesa queste risorse laddove è necessario per ridefinire lo sviluppo di alcune aree territoriali.”

“Questo – ha concluso- mi sembra che sia un primo importante provvedimento che anticiperà la discussione sul futuro bilancio dell’Unione Europea, una discussione molto complessa e che indica già dal punto di vista degli obiettivi, delle strategie fondamentali per le aree come il Mezzogiorno d’Italia, in modo particolare come il Sud Italia, e soprattutto mette insieme una serie di scelte su investimenti strategici fondamentali che possono cambiare realmente lo sviluppo e la prospettiva di un territorio. Penso che noi ci troviamo di fronte oggi a questa grande necessità.”