“ Abbiamo sviluppato il tema della mitigazione del rischio vulcanico che nell’area napoletana è il più alto al mondo, essenzialmente per la densità di popolazione che è soggetta a questi possibili eventi.
In tal senso abbiamo proposto una metodologia per rinnovare i piani di emergenza in modo da renderli più puntuali. Questo in quanto, di fatto i piani di emergenza, in caso di eruzione, che speriamo non ci sarà, comunque devono obbligatoriamente prevedere l’evacuazione della popolazione, ed è chiaro che questa ipotetica soluzione deve essere pianificata nei dettagli.
Le persone, in questo caso, una volta di fronte a quella che possiamo definire la loro seconda vita, in caso di eruzione, dovrebbero trovarsi di fronte ad una prospettiva perfettamente pianificata, con il loro consenso, ovviamente, per poter anche scegliere di spostarsi, magari prima con degli incentivi economici che possono essere dati, per esempio, sotto forma di zona economia speciale con incentivi fiscali. In modo tale poi da diminuire la densità di popolazione residente, perché il l’esigenza non è abbandonare queste aree, ma semplicemente diminuire il peso della popolazione residente che è quella che più difficilmente poi si può evacuare. Quindi dare una soluzione all’eventuale eruzione.” Così, Giuseppe De Natale, dirigente di ricerca INGV, Istituto Nazionale Geofisica e vulcanologia, intervenendo incontro sul tema: “Rischio sismico, vulcanico ed idrogeologico, mitigazione e governo dei rischi. I casi Campi Flegrei, Vesuvio e Ischia”, tenuto presso il Polo umanistico Cnr nell’ambito del ciclo di seminari CNR-IRISS 2025
“Rischio tra natura e società
comprendere, prevedere, agire per il futuro”, promossi dall’Istituto di Ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo del Cnr (Cnr-Iriss).
“Per il resto, intanto, bisogna – ha detto inoltre il dirigente di ricerca INGV, Giuseppe De Natale, – che questi territori siano resistenti anche agli eventi che in genere precedono le eruzioni, o che comunque accompagnano il bradrissismo. Quindi bisogna assolutamente, come prima operazione, verificare gli edifici e sgombrare o comunque consolidare gli edifici particolarmente fatiscenti.”
“Quindi – ha concluso – bisogna individuare misure per una più puntuale valutazione della realtà sull’ipotesi di un eventuale sviluppo legato sia alla realtà sismica che bradisismica in previsione di una possibile eruzione”.
Le aree vulcaniche sono territori ad alto rischio a causa delle eruzioni e terremoti, minacciando vite umane, infrastrutture, edifici. Tali fenomeni sono influenzati dalla tipologia costruttiva, dai materiali, dalla densità abitativa e dalla vicinanza alle fonti di pericolo. In Campania, i Campi Flegrei, il Vesuvio e Ischia sono tra le zone più a rischio d’Europa. Con il fenomeno del bradisismo e del rischio eruttivo, sono interessati centri densamente popolati come Pozzuoli, Bacoli ed alcuni quartieri dell’area orientale della città di Napoli. Il Vesuvio, con potenziali eruzioni, vede ugualmente esposte centinaia di migliaia di persone che popolano i numerosi comuni interessati.
La discussione al centro del seminario Cnr (Cnr-Iriss), focalizzata sulla conoscenza e la consapevolezza del rischio fondamentali per la sicurezza delle comunità da realizzare attraverso ricerca, prevenzione e una gestione integrata del territorio e la riduzione della sua vulnerabilità, è’ stata moderata da Antonio Coviello, ricercatore Cnr-Iriss e docente di Marketing assicurativo presso l’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa.
L’intervento ai lavori di Giuseppe De Natale, Dirigente di Ricerca Ingv sul tema “Il bradisisma nei Campi Flegrei: Rischi e Prevenzione” e’ seguito ai saluti introduttivi di Natale Rampazzo, Dirigente di Ricerca Cnr-Iriss e coordinatore scientifico, insieme ai contributi di
Giuseppe Rolandi, già Professore Ordinario di vulcanologia presso l’ Università degli Studi di Napoli “Federico II” che ha relazionato su “Il controllo morfologico del versante settentrionale dell’Epomeo sulla dinamica della colata detritica che ha invaso l’abitato di Casamicciola nel novembre 2022”, di
Stefano Guazzone, Managing partner “Drave Underwriting” che ha approfondito “L’impatto del rischio sismico e delle Nat-Cat sul settore assicurativo”. Le conclusioni affidate a Paolo Landri, Direttore del Cnr-Iriss.
