È un Napoli in maschera quello che Conte sta mandando in campo in queste pur importanti amichevoli precampionato. D’ altra parte quando non puoi utilizzare gente come Buongiorno e Mctominay, Politano in fase di recupero e decidi di partire con Anguissa e Lukaku in panchina non si può pensare ad una formazione vicina a quella titolare. Il Brest, più avanti nella preparazione, è stato un buon banco di prova a conferma che la Champions disputata nella scorsa stagione con l’ eliminazione agli ottavi ad opera del PSG non è stata casuale anche se adesso in società si parla di un ridimensionamento di ambizioni e investimenti. Il Napoli visto all’ opera nei 90′ di Castel di Sangro è una squadra in piena trasformazione che Conte, a nostro sommesso avviso, sta ancora studiando per cambiarne connotati tecnici e tattici senza che i risultati finali cambino. Gattopardescamente sembra cambiare tutto affinché nulla cambi. Il tridente là davanti c’era ma Lang è una vera punta e Neres uno che va dentro centralmente? Ed è credibile un centrocampo con Raspadori-Lobotka-De Bruyne?
Conte studia perché dai titolari fissi della scorsa stagione si passerà alle tante rotazioni di questa nuova. Per il Napoli è cominciato un nuovo corso e questi intoppi di inizio stagione sono il pedaggio che si paga per avere una squadra sempre fresca e con la voglia di giocare un calcio più aggressivo, intenso ma sempre all’ insegna dell’ equilibrio e della consapevolezza totale da parte di chi, di volta in volta, Conte manderà in campo.
Non sarà turn over come da definizione “giornalistica” quello che farà Conte, perché il suo autentico turn over è nella testa non nei giocatori da cambiare. È un calcio da interpretare in modo diversi sapendo di poter contare su giocatori duttili che devono acquistare rapidità di pensiero e di esecuzione come De Bruyne ieri, anche se solo a sprazzi, ha fatto vedere di essere capace di creare costruendo in ampiezza per cercare la soluzione sul fronte opposto o addirittura tentare la finalizzazione personale.
Un Napoli “imballato” nel primo tempo con poco filtro e difensori spesso fuori zona di competenza perché impegnati più a muoversi e cercarsi in avanti mentre gli esterni offensivi si accentravano. Non è così semplice il giochetto soprattutto se le gambe non girano ancora al massimo.
Meglio il secondo tempo con Anguissa, Politano e Lukaku in campo. Centrocampo più tosto, più convinzione per cercare di recuperare il risultato e un pressing migliore da parte di tutto il gruppo.
Conte e questo gruppo vanno lasciati lavorare anche perché le prossime mosse di mercato non vanno sbagliate. Non siamo di quelli che criticano tanto per e il lavoro di squadra e staff va rispettato. Questo però non ci impedisce di “vedere” una squadra che dal 4-3-3 della scorsa stagione Conte possa schierare con altri sistemi di gioco. Magari comparirà l’ albero di Natale con un 4-3-2-1 oppure una difesa a 3 con uomini del calibro di Rrhamani- Beukema- Buongiorno un centrocampo a 4 se arriverà Gutierrez a sinistra,Lobotka e Anguissa al centro, Politano o Di Lorenzo a destra, Mctominay e De Bruyne appena dietro a Lukaku o Lucca.
Un Napoli che Conte,gattopardescamente, vuole cambiare affinché nulla cambi soprattutto per continuare a vincere. Perciò, ben vengano questi innocui stop. Il calcio delle idee di Conte è fatto di sofferenza per l’ ossessione della vittoria nelle sfide che verranno. Quelle si da affrontare con un impatto diverso e mentalità vincente sempre e dovunque.