NAPOLI – Trecento anni fa, il 2 Aprile, nasceva Giacomo Casanova: simbolo della vita gaudente della società italiana del 700. Noto come libertino , ma anche scrittore, diplomatico, scienziato , esoterista, protagonista assoluto di una moltitudine di stagioni culturali nelle due capitali dell’erotismo: Venezia a Napoli, dove soggiornò almeno 3 volte. Dal 20 Maggio al 15 Agosto Napoli omaggia Casanova nell’alcova della regina, nelle stanze dell’etichetta del Palazzo Reale, dove Giacomo si recò nella sua seconda visita nella città partenopea, come racconta Croce nel suo testo “Aneddoti e profili Settecenteschi”, e incontrò una sorta di guida turistica. Tre i dipinti esposti, tre opere credute scomparse e riconosciute dallo storico dell’arte Andrea Gianluca Donati nel 2024.Le opere sono del noto ed elegante pittore Gianbattista Pittone, esponente della stagione d’oro della Serenissima Venezia. Il primo dipinto rappresenta un Apollo inedito dedito all’otium intellettuale in un ambiente bucolico come dio della musica e della poesia, il secondo quadro rappresenta Venere nella sua alcova, nuda, voluttuosa e pronta all’amore.il Terzo dipinto Diana ,dea della caccia nonchè sorella gemella dello stesso Apollo, aiutata dalle ninfe, si spoglia per bagnarsi nelle acque di un tranquillo ruscello. Relegata in secondo piano, sullo sfondo di una profonda veduta paesaggistica, compare la figura di Atteone. L’episodio mitologico costituisce una sorta di pretesto, che offre la possibilità all’artista di realizzare una composizione carica di quell’erotismo e di quella sensualità espresse dai freschi e delicati nudi femminili. La stessa Diana, infatti, non appare qui come la dea crudele che aveva tramutato in cervo il giovane cacciatore Atteone facendolo poi sbranare dai suoi stessi cani perchè aveva osato spiarla mentre faceva il bagno. La rilettura di un’epoca che non finisce mai di affascinare.