La manovra di bilancio vira a Sud. Per Anna Lepre, Direttore del Centro Studi Lepre Group, “il quadro in pochi giorni è molto migliorato”.

Da cosa ricava la sua valutazione?

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti è stato chiaro. Gli emendamenti alla Legge di Bilancio che concernono il Mezzogiorno assicureranno risorse per un miliardo e ottocento milioni, anche se probabilmente circa trecento milioni riguarderanno altre aree del Paese.

Di che misure si tratta?

In primo luogo, sarà prorogato il credito d’imposta per le imprese che acquistino beni strumentali nuovi da utilizzare in strutture produttive localizzate in Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo, Sardegna o Sicilia. Stessa cosa avverrà anche per il credito d’imposta per le Zes. Nella misura qui rientra anche la proroga per le Zls, ubicate nel resto del Paese. Nel 2023 saranno confermati anche il bonus maggiorato per gli investimenti in ricerca e sviluppo a favore delle imprese del Sud e quello per le spese di installazione e messa in funzione di impianti di compostaggio presso i centri agroalimentari del Meridione.

È tutto qui?

Non è poco. Stiamo parlando di una serie di interventi che sembrava dovessero decadere, non ce n’era traccia nel testo originario della Legge di Bilancio. Così, invece, si assicurerà continuità a delle agevolazioni necessarie per imprese operanti in un’area svantaggiata da diseconomie di ogni tipo, dalle infrastrutture ai servizi. Ma a questi provvedimenti bisogna aggiungere ancora un tassello.

A cosa si riferisce? 

L’Unione Europea ha autorizzato il rinnovo della decontribuzione a vantaggio delle imprese del Sud che assumano donne e giovani di età inferiore a 36 anni. La richiesta era stata avanzata dal Ministero del Lavoro. Sono stati stabiliti un aumento complessivo del budget di 5,7 milioni di euro e un incremento del tetto massimo concedibile a titolo di esonero per impresa fino a 2 milioni.

Qui, a differenza degli altri provvedimenti, la finalità prioritaria è promuovere l’occupazione nel Mezzogiorno. Visti i tassi di disoccupazione del Sud, è una misura almeno di pari importanza a quelle dirette a sostenere la produzione. Sono queste e non altre le piste da seguire se si vuole davvero rilanciare il Sud.

Più incentivi al lavoro, meno risorse per il reddito di cittadinanza?

Infatti! Sia chiaro: non mi riferisco al numero notevole di beneficiari che, per un motivo o l’altro, si trovano in condizioni di fragilità o di palesi difficoltà familiari. Penso ai giovani pienamente occupabili che non possono essere assistiti a vita. Usiamo i fondi pubblici per insegnargli un mestiere, non per disincentivare la ricerca di un’occupazione.

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