Nel primo trimestre 2023 il fatturato del settore dell’oreficeria, dell’argenteria, della gioielleria e del cammeo e corallo made in Italy è aumentato dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Non mancano segnali in controtendenza: nel secondo trimestre c’è stato un rallentamento delle vendite, anche se manca il dato definitivo. E tuttavia, come evidenzia una elaborazione, per conto di Confindustria Federorafi, del Centro Studi di Confindustria Moda, il comparto tiene meglio di altri settori manifatturieri del fashion made in Italy. E’ molto importante l’ulteriore incremento fatto registrare dalle vendite all’estero, salite del 16,6% in valore, per un totale di circa 2,5 miliardi di beni esportati. L’Italia dell’oreficeria si conferma, dopo aver attraversato un periodo di difficoltà, un Paese leader nell’export. È tempo che anche le imprese meridionali, a cominciare dal polo di Napoli e Caserta, innalzino i loro tassi di internazionalizzazione, capitalizzando così la maestria delle loro creazioni e acquisendo una dimensione globale assolutamente alla loro portata. Purché implementino il marketing e modernizzino la struttura organizzativa.