epa10535451 Chinese President Xi Jinping (L) and Russian President Vladimir Putin (R) toast at a reception in the Faceted Chamber of the Moscow Kremlin, Russia, 21 March 2023. Chinese President Xi Jinping arrived in Moscow on a three-day visit, which will last from March 20 to 22, according to Russian and Chinese state agencies. Xi Jinping visits Russia on improving joint partnership and developing key areas of Russian-Chinese economic cooperation. EPA/PAVEL BYRKIN / SPUTNIK / KREMLIN POOL MANDATORY CREDIT

MOSCA – Più che un incontro chiarificatore, quello tra Xi-Jinping e Vladimir Putin è stato uno show mediatico costruito nei minimi dettaglia dalla propaganda che ha avuto l’unico scopo di ostentare muscoli e l’invincibilità quasi aliena di un sodalizio nato solo ed unicamente da interessi molto diversi tra loro. Ormai non è più una questione ideologica o meramente politica; qui il marxismo non centra nulla, il comunismo men che meno, qui siamo difronte ad una visione del pianeta completamente opposta rispetto ai canoni del mondo cosiddetto libero. C’è poco da fare, a Xi e Putin il mondo occidentale va stretto, va stretta la democrazia, la libertà del popolo, il libero mercato, la proprietà privata e tutto quello che non è controllabile e influenzabile dall’establishment. Per molti l’incontro a Mosca è stato definito una “laida buffonata” per far capire al mondo chi comanda. Ma la “buffonata” più grande è stato parlare di pace con l’Ucraina mentre Mosca bombardava ed uccideva ucraini. A questo punto per molti è sembrato vedere Stalin e Mao più che XI e Putin, che come i loro predecessori non hanno alcuna considerazione per la vita umana, per la sovranità dei popoli e per la loro autodeterminazione. Per la Cina e per la Russia esistono solo vassalli, e li dove non sono soggetti dell’impero, allora sono comprabili, hanno un prezzo. Poco importa se i due imperatori camminano su strade lastricate di cadaveri, migliaia, milioni di morti sono il condimento dell’insalata chiamata impero, e Bakhmut ne è un esempio vivido. La pace chiesta da Pechino è ovviamente inapplicabile, anche un analfabeta capirebbe che quella non è una pace giusta, ne una pace equa tra le parti, è solo il peggiore dei modi subdoli per far tirare il fiato allo zar prima di un nuovo attacco al cuore dell’Ucraina. L’Ucraina deve sparire come concetto di Stato, e per fare questo devo sparire gli Ucraini, quindi si cerca di ammazzarne il più possibile. Ovviamente questo comporta i rischi inevitabili di venire ammazzati a propria volta, e infatti sta accadendo proprio quello. L’equilibrio della guerra è devastante: 1 difensore morto porta con se almeno 4 aggressori. Qualcuno dal palazzo presidenziali di Kiev ebbe a dire: “siamo qui e siamo 40 milioni”, fate voi i calcoli considerando l’equilibrio della guerra.