Una Pasqua senza pace, che segue il Natale 2022 fatto di bombardamenti in Ucraina. Ma questa volta ci spostiamo a Taiwan, dove la Cina di Xi-Jinping continua a minacciare l’isola con manovre a tenaglia ed esercitazioni che ne simulano l’invasione. Le tensioni sono cresciute a dismisura a seguito del viaggio negli Stati Unit della presidente Tsai Ing-wen. Nella lingua di oceano che divide la Cina da Taiwan si contano ben undici navi da guerra e 70 aerei cinesi schierati per una esercitazione di simulazione di bombardamenti di precisione, accerchiamento ed invasione dell’Isola da parte della Repubblica Popolare. Taiwan, da parte sua, come anche gli USA, si limitano a monitorare le operazioni che, a questo punto, fanno prevedere lo scatenarsi di una escalation molto prima della data pressibile del 2025. La Cina ha fretta di impadronirsi della culla dei microchip per poter dominare il pianeta dal punto di vista tecnologico oltre che industriale. Ovviamente gli USA, come anche buona parte dell’Occidente, non sono disponibile a piegarsi a Pechino per potersi dotare di alta tecnologia, perché ovviamente il mercato verrebbe stravolto dall’ingerenza cinese. I Cinesi, dal canto loro, non hanno altra scelta se vogliono portare avanti il loro progetto di divenire il faro del pianeta e soprattutto la guida anche attraverso il conflitto armato che inevitabilmente condurrebbe ad una guerra definitiva che a questo punto perderebbe la denominazione di Terza guerra mondiale. Una parte importante per trascinare il mondo in una nuova guerra globale lo sta facendo la nuova Unione Sovietica dello Zar Putin continuando il massacro dell’Ucraina ma anche della Russia in maniera stupida e senza alcun vantaggio da nessun punto di vista. Lo zar sta perdendo su tutti i fronti ed il primo è proprio quello economico, ma nessuno ne parla perché non fa comodo alla propaganda domestica e nemmeno a quella dei filorussi italiani che sono molti di più di quanto si sospettasse. Ma le cose non vanno meglio per il monarca cinese che dopo aver imbottito di bugie e promesse Macron e la Von Der Leyen, adesso pensa solo a come fare per uccidere i taiwanesi e preservare le materie prime dell’isola e le sue industrie. Dopotutto anche per per lo zar con gli occhi a mandorla la popolazione indigena è sacrificabile per il nuovo ordine, un po come per lo zar di tutte le Russie. Il problema però è sempre lo stesso di quel famoso detto italiano: Sia Putin che Xi hanno commesso un grande errore: hanno fatto i conti senza l’oste.