Il Presidente Giovanni D’Avenia: “Siamo all’inizio di un percorso di corresponsabilità: solo insieme possiamo costruire comunità inclusive e sostenibili”
Ministro Locatelli: “Il Terzo Settore è leva strategica per l’inclusione e lo sviluppo. Serve coinvolgerlo fin dalla progettazione”
Si è aperta oggi, a Palazzo Ricca sede della Fondazione Banco di Napoli, la seconda edizione del Forum delle Comunità Attive e delle Reti Solidali, promosso dalla Fondazione Super Sud, con la partecipazione di istituzioni, esperti e realtà del terzo settore provenienti da tutta Italia. Il Forum continuerà anche domani, 14 maggio, e rappresenta un’importante piattaforma nazionale per riflettere e agire su rigenerazione urbana, innovazione sociale e partecipazione civica.
“Siamo convinti che la rigenerazione urbana del Sud abbia bisogno prima di tutto di una strategia condivisa, non solo di fondi – ha dichiarato Giovanni D’Avenia, presidente della Fondazione Super Sud –. Serve un approccio collettivo per affrontare questioni urgenti come la solitudine degli anziani e l’emarginazione delle persone migranti. Il nostro obiettivo è costruire comunità attive basate su idee concrete e alleanze efficaci.”
Nel cuore del centro storico partenopeo, Napoli diventa per due giorni capitale del dialogo sociale. Il Forum è pensato come un laboratorio di co-progettazione, in cui si incontrano enti locali, cooperative, associazioni, cittadini attivi e rappresentanti del mondo accademico, per discutere di welfare generativo, spazi pubblici, inclusione e nuove forme di partecipazione.
“Non basta ripensare gli spazi fisici. Serve un progetto integrato che combini riqualificazione urbanistica e politiche sociali robuste – ha spiegato Raffaele Sibilio, sociologo della Federico II –. È l’unica via per attivare un circolo virtuoso tra qualità urbana e sviluppo socio-economico.”
Un tema ricorrente nella giornata inaugurale è stato quello della fragilità del Terzo Settore nel Mezzogiorno, tra risorse limitate e calo di partecipazione.
“Il volontariato in Campania ha subito un calo del 19%, superiore alla media nazionale – ha denunciato Giovanna De Rosa, direttrice del CSV Napoli –. Serve una risposta sistemica e politiche attive capaci di rafforzare il ruolo sociale delle organizzazioni non profit.”
Anche il divario tra Nord e Sud nelle risorse disponibili per la filantropia organizzata è stato al centro del dibattito.
“In Campania operiamo con risorse ridotte rispetto alle grandi fondazioni del Nord – ha evidenziato Domenico Credendino, presidente della Fondazione Carisal –. Lo Stato deve intervenire per colmare questa disparità. Iniziative come quelle della Fondazione con il Sud sono utili, ma ancora insufficienti.”
Fondamentale, per tutti gli intervenuti, è il ruolo della coprogrammazione e della sussidiarietà orizzontale.
“Una vera rigenerazione si realizza solo ricostruendo i legami sociali – ha detto Marco Gerardo Tribuzio, della Fondazione Banco di Napoli –. Il Terzo Settore deve essere messo nelle condizioni di agire sinergicamente con lo Stato, non in sua sostituzione.”
La visione dell’economia civile, come leva per un cambiamento duraturo, è stata rilanciata con forza.
“Dobbiamo evitare che la sostenibilità resti solo una parola alla moda – ha ammonito Giulio Maggiore, presidente dell’Osservatorio Economia Civile della Campania –. Per il Sud, si tratta di un’occasione irripetibile di riscatto culturale e innovazione sociale.”
Presente anche il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che ha sottolineato l’importanza dell’inclusione come elemento strutturale dello sviluppo.
“Stiamo investendo nelle persone e nelle loro capacità. Progetti come il turismo accessibile o le periferie inclusive dimostrano che l’inclusione non è assistenzialismo, ma crescita concreta – ha affermato –. Coinvolgere il Terzo Settore già in fase di progettazione è fondamentale.”
Dal fronte parlamentare, è arrivato un monito sulla necessità di responsabilità e legalità.
“Il Terzo Settore supplisce spesso all’assenza dello Stato – ha dichiarato il deputato Francesco Emilio Borrelli –. Ma serve più rigore. Chi ha di più deve dare di più. E chi sbaglia deve pagare, anche dentro la pubblica amministrazione.”
Il Forum continuerà domani con tavoli tematici e testimonianze dal territorio, per consolidare proposte concrete e rafforzare reti solidali tra istituzioni e cittadini.
“Il nostro lavoro continua – ha concluso D’Avenia –. Non stiamo cercando soluzioni calate dall’alto, ma connessioni che nascano dal basso e trasformino i territori in luoghi di innovazione e giustizia sociale.”