Il Tar Campania, pur accogliendo solo parzialmente le tesi del Presidente De Luca, ha dato 45 giorni al Governo per sbloccare i 5,9 miliardi per la Campania derivanti dalle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione. Credo che quella del Tar sia una decisione di buonsenso: non è pensabile che, a causa di una dialettica fra istituzioni, vengano penalizzati un territorio e la sua popolazione. Ciò, tuttavia, non significa affatto che, in presenza di responsabilità accertate per i ritardi nella spesa della precedente tornata di fondi FSC, non si debba procedere in qualche modo a sanzionare gli inadempienti. L’assurdo di questa vicenda è che, malgrado si tratti di dati e procedure, ossia di elementi che dovrebbero essere facilmente verificabili, almeno una delle due parti in causa, il Ministro per il Sud Fitto oppure il Presidente campano De Luca, continui a diffondere informazioni oggettivamente non veritiere. Lo diciamo con certezza perché è matematicamente impossibile che abbiano entrambi ragione. Sarebbe ora che un soggetto tecnico neutrale e al di sopra delle parti facesse chiarezza sullo stato dell’arte. Ma nel frattempo, come dicevo, cominciamo a rendere possibile l’utilizzo di risorse necessarie per lo sviluppo della Campania, ovviamente con tutti i controlli e i monitoraggi possibili. A scanso di equivoci, intendo per possibili verifiche che non rallentino progettualità e realizzazioni degli interventi, ma che si limitino a garantirne la congruità, rispetto a delle direttrici di sviluppo definite.