Il 2023 ha fatto registrare il record di passeggeri affluiti nei porti di Napoli, Castellammare e Salerno. Sono stati circa 8 milioni trecentosessantamila, un afflusso mai visto in passato, con una crescita del 9,1% rispetto al 2022. Il sistema portuale campano, per traffico passeggeri, è secondo nel mondo soltanto a Hong Kong. Lo ha sottolineato il Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Tirreno Centrale, Andrea Annunziata, presentando lo straordinario consuntivo alla Borsa internazionale del turismo di Milano. Ma il dato che più conforta, determinante per il raggiungimento del risultato, sta nell’incremento clamoroso dei crocieristi. L’anno scorso se ne sono contati un milione e settecentotrentamila, il 43,3% in più dell’anno precedente. A tutto vantaggio del turismo, che mediamente incassa 100 euro per crocierista. 

Si è messo in moto un meccanismo per il quale Napoli e la regione intera stanno calamitando le attenzioni di un sempre maggiore numero di potenziali turisti da tutto il mondo. Il fascino di Napoli è riscoperto anche dai viaggiatori di segmenti medio-alti. Lo dimostra, tra i diversi altri segnali, la recentissima firma dell’accordo di gestione del Palazzo Caravita di Sirignano, storico edificio, primo assoluto a essere costruito alla Riviera di Chiaia, nientemeno che a partire dal 1535 per volontà del generale spagnolo marchese Ferdinando Alarcon. Palazzo Sirignano sarà destinato a essere un hotel cinque stelle extralusso, entrando a far parte della prestigiosa collezione di alberghi di Sir Rocco Forte. 

Insomma, a Napoli il turismo si avvia a intercettare la domanda di strutture super qualificate e attrezzate che, come il futuro hotel della Riviera, oltre a tantissime suites, offrano piscine panoramiche, ristoranti gourmet, lounge bar, e financo una spa. Un forte impulso alla crescita del comparto nasce dalla valorizzazione dei beni culturali, con l’impegno del Ministro Sangiuliano per l’ulteriore valorizzazione dei musei, da Capodimonte al Mann, e per la riqualificazione dell’Albergo dei Poveri.  

Perché il fenomeno espansivo si consolidi nel tempo, c’è bisogno che le istituzioni facciano ancora di più. Accelerando la realizzazione di ogni struttura e servizio utile a far sì che il territorio sia all’altezza di un turismo dalla elevata capacità di spesa. Contrastando quegli aspetti della svolta che, invece, possano produrre un effetto boomerang, come la proliferazione di bar e baretti a danno delle botteghe dell’artigianato di eccellenza, che da sempre caratterizza il centro storico di Napoli.