Il neo ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sta facendo scuola con molte delle sue affermazioni, ma in particolare una ha lasciato tutti senza parole per la semplice, razionale e schematica realtà: L’Italia è una super potenza per quanto concerne la cultura, e su ciò nessuno può obiettare. Il grande patrimonio artistico culturale italiano ha il primato assoluto nel mondo anche se, per quasi mezzo secolo la filiera culturale è stata abbandonata a se stessa, si è vissuti sui ricordi e su alcuni nomi o luoghi eccellenti. Addirittura un ministro della Repubblica arrivò a dichiarare che “con la cultura non si mangia”, e questa è stata la peggiore delle esternazioni mai fatte nella storia d’Italia. Per fortuna, è il caso di sottolinearlo, il neo ministro Sangiuliano ha una considerazione molto diversa della cultura tricolore, dell’incommensurabile patrimonio storico, artistico e culturale che il nostro Paese detiene. E su  questa scorta e sulla lungimiranza del capo del dicastero culturale italiano, il bel Paese può riprendere a riproporsi come quel centro di gravità permanente di cui cantava il grande Franco Battiato. “Se siamo una super potenza allora adeguiamoci – esordisce Gianni Lepre, opinionista economico del Tg2 e notista di Italpress e Agenzia Stampa Italia – dopotutto la cultura è un volano economico incredibile. Se poi consideriamo il fatto che il nostro Paese ha reso sinergica la filiera turistico culturale, allora veramente possiamo considerarci l’unica vera super potenza per turismo di massa e le immense bellezze che abbiamo da proporre a queste masse che si spostano da un capo all’altro del pianeta per venirci a trovare”.  Il noto economista ha poi continuato: “Il dilemma sta nel come raccordare le due filiere : se la cultura ed il patrimonio artistico, paesaggistico ed enogastronomici rappresentano il plusvalore del Sistema Paese, la modalità per veicolare l’inestimabile patrimonio è il turismo, ciò la filiera che interseca i beni culturali, quel made in Italy di cui il mondo intero va pazzo”. Quindi un maggiore sforzo di infrastrutturazione del Paese, dalla mobilità alla fruizione della rete internet, fino alla sicurezza ed ai servizi, non può altro che portare beneficio al sistema Turismo, ciò al veicolo del nostro grande patrimonio culturale”. Lepre, che tra le altre cose è presidente della Commissione Reti e Distretti Produttivi di ODCEC Napoli ha poi concluso: “In questo senso faccio appello alla proverbiale praticità del ministro Sangiuliano affinché diventi con il suo ministero cabina di regia per la promozione reale e condivisa del patrimonio culturale italiano, un bene supremo che deve essere fruibile da tutti in tutte le modalità previste da globalizzazione e moderne tecnologie. In questo il ministero della cultura sarebbe locomotiva di un treno speciale quello dell’Economia Paese, perché come si è sempre sostenuto l’Italia potrebbe vivere anche solo di turismo e cultura”.

10 pensiero su “La cultura come leva economica: Gianni Lepre: “Se siamo la super potenza, adeguiamoci””
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