Si guarda ancora molto forzatamente al Covid-19 per giustificare la frenata alle esportazioni della Cina relativamente ai clienti occidentali. Si rafforza invece il partenariato con i Paesi asiatici, quindi possiamo stare tranquilli che il Covid non centra nulla in questa nuova prospettiva economica globale. La realtà è ben diversa da quella che vorrebbero farci credere da Pechino, e la fotografia economica rispecchia  la guerra in Ucraina e la pozione ambigua e altalenante del Paese della grande muraglia, ma non solo, anche l’insidiosa questione Taiwan. Entrambe le circostanze rappresentano un ‘vulnus’ storico nei rapporti con l’occidente del mondo. Ma i dati parlano chiaro: nello scorso mese di ottobre  le esportazioni della Cina verso i Paesi aderenti all’Associazione del sud-est asiatico (Asean) sono aumentate del 20,3 per cento annuo a 48,9 miliardi di dollari, mentre quelle verso l’Unione europea hanno registrato un calo di 9 punti percentuali, attestandosi a 44,1 miliardi di dollari. Le spedizioni verso gli Stati Uniti sono diminuite del 12,6 per cento arrivando a 47 miliardi di dollari. Nello stesso periodo il deficit commerciale con la Russia è aumentato di quasi 40 punti percentuali arrivando a 2,8 miliardi di dollari. L’economia è matematica, quindi una scienza esatta, o almeno si spera….

Un pensiero su “La Cina in difficoltà sulle esportazioni: brusco rallentamento ad ottobre verso l’Occidente”

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