Ad ascoltare con attenzione i tanti opinionisti tra giornalisti ed ex calciatori imperanti nelle varie televisioni nazionali che inneggiano alla vittoria del Napoli definendola una squadra perfetta tatticamente e tecnicamente, si coglie tuttavia in moti commenti una vena sarcastica quando si mette in evidenza la circostanza che quest’anno la formazione di Spalletti ha vinto per non aver avuto avversari all’altezza. Di fatto si vuole sminuire la più che probabile affermazione di società, tecnico e squadra per ridurla quasi a qual colpo di fortuna che nella vita capita anche ai poveri cristi dopo 33 anni di vane attese e miserie. Pochi commenti sinceri sul reale percorso compiuto dalla squadra sei Spalletti che da vecchio e saggio contadino toscano, non ha avuto paura di mettere mani nel terreno affidatogli per capire se la terra era buona per seminare e raccogliere; e così, con il Napoli del nuovo corso dei giovani, ha seminato con pazienza idee tattiche e psicologia in abbondanza per ritrovarsi tra le mani un gruppo subito capace di dare frutti importanti per il gioco, il carattere, la volontà fin qui mostrate. I demeriti delle altre, che pure esistono, sono però solo alibi accampati da certa stampa di parte per non dare a cesare (Spalletti) quel che è di cesare. I numeri tuttavia dicono ben altro e difficilmente posso essere smentiti dalle parole di pseudo competenti o tali. Se andiamo indietro risalendo alle ultime 3 stagioni 2019/20, 2020/21 e 2021/22 vengono fuori dati precisi e incontestabili che danno valore assoluto a quello che il Napoli sta facendo. Infatti alla 27° giornata della stagione 2019/20 la Juve capolista aveva 66 punti mentre la Lazio di Inzaghi 59. Nella stagione 2020/21 l’Inter di Conte era prima con 65 punti seguita dalla Juventus a 58 punti. Nella scorsa stagione con lo scudetto vinto dal Milan, la classifica dopo 27 giornate vedeva appaiate in testa Milan e Napoli a quota 57 con l’Inter terza a 55 punti. Nessuna capolista, insomma, aveva i punti del Napoli e un così ampio margine di vantaggio sulle seconde. Solo la Juve 2013/14 che concluse il campionato a 102 punti dopo 27 giornate aveva 72 punti, uno in più del Napoli attuale. Le altre però erano staccate di 11 punti la Roma di Garcias e 17 punti il Napoli di Benitez. L’attuale distacco del Napoli dalla Lazio seconda a quota 52 ha assunto invece dimensioni spaziali e l’unica squadra che può ridurre ma di poco il baratro che divide tutte dagli azzurri è la tanto bistrattata Juve di Allegri che per ora ha 41 punti ufficia2li ma che il 19 aprile potrebbe tornare ad averne 56 con la restituzione dei 15 punti di penalizzazione. Pur sempre però i Bianconeri sterebbero a -15 dal Napoli. Spalletti, come l’altro toscano Curcio Malaparate che proprio a Napoli ambientò il suo capolavoro “la Pelle”, sta realizzando ad oltre 60 anni il capolavoro della sua carriera nella città che come allo scrittore conterraneo più di tutte gli ha dato emozioni, voglia ed energie giuste per diventare il migliore. Alla faccia dei critici spocchiosi e saccenti!!