IL SERVIZIO

NAPOLI – “Un progetto per celebrare i 2500 anni della città di Napoli attraverso la ricerca e lo studio dei cibi, dei modi per prepararli e degustarli di ieri e di oggi”, ha spiegato la professoressa Annamaria Colao, Chairholder Cattedra Unesco che ha illustrato il progetto insieme alla professoressa Maria Vittoria Bramante, Antichista e Storica del diritto nel corso della presentazione che si è svolta presso l’Istituto di Cultura Meridionale presieduto dall’avvocato Gennaro Famiglietti. Iniziativa conclusa con l’intervento di Michele Di Bari, Prefetto di Napoli. “La cucina è nata a Napoli con la nascita della città. Abbiamo ricette di cucina napoletana che iniziano nel periodo greco-romano, arricchite nel corso dei secoli successivi dalle differenti dinastie che si sono susseguite al governo della città e del territorio circostante.
La città di Napoli è stata, stabilmente, sede di una corte fin dal XIII secolo ed ha una cucina delineata su due direttrici, che rappresentano una separazione piuttosto ben definita tra una cucina prettamente aristocratica ed una popolare”, ha proseguito la professoressa Colao.
Il progetto si propone, in collaborazione con storici, archeologi e scuole di cucina, di organizzare più eventi dedicati alla storia della cucina napoletana nel corso di questi 2500 anni in luoghi simbolo della città.
Ogni piatto che sarà offerto alla degustazione sarà presentato con la sua carta di identità storica (corredata da una selezione di attestazioni, tratte dai reperti provenienti da Pompei, Ercolano,Stabia; da affreschi e pitture parietali, mosaici; antiche edizioni e codici): queste carte di identità gastronomiche saranno raccolte in un portale che sarà uno degli obiettivi del progetto.
Gli eventi dedicati al progetto proporranno menù in cui le pietanze antiche saranno presentate insieme alle versioni più moderne per apprezzare il corso del tempo e i cambiamenti che sono stati portati.
I menù proposti saranno studiati meticolosamente, tenendo conto della stagionalità dei prodotti e della loro provenienza, per la componente storica, la componente gastronomica, e il risvolto per la salute.
“Siamo orgogliosi di ospitare la presentazione di questo progetto che si integra perfettamente con il nostro obiettivo di promuovere le grandi tradizioni meridionali e ancor più è importante la presenza del prefetto che ha voluto sostenere questa iniziativa”, ha spiegato Famiglietti anche come rappresentanti del corpo consolare con la Fenco.
“Stiamo recuperando informazioni preziosissime dai papiri di Ercolano dai quali emerge che il loro era uno stile di vita molto sano e così la loro cucina a base di zuppe, farro, cereali, verdure e pescato. Ricette semplici e salutari che fanno ancora parte del nostro patrimonio”, ha dichiarato la professoressa Bramante.
“La cultura del cibo non poteva non essere al centro delle celebrazioni dei 2500 anni di storia della città. Un percorso che non è solo di enogastronomia e che sta funzionando così bene che ormai il flusso di turisti proveniente dall’estero è straordinario”, ha concluso il prefetto Michele Di Bari.
La prima serata di debutto del progetto è prevista venerdì 20 giugno 2025 ore 20 al Monastero Regina Coeli di Napoli durante un Convegno Internazionale dell’Università Federico II di Napoli in collaborazione con l’Università di Yale. (IL SERVIZIO)