“Ogni limite ha una pazienza”, diceva il grande Totò in uno dei suoi storici film, ovviamente il motto è al contrario, ma con la questione Ucraina, quel limite è stato superato da un bel po. Con l’ultimo episodio del danneggiamento del drone americano da parte di due caccia russi, la tensione è salita alle stelle, e per questo è ampiamente pleonastico parlare di escalation, quella oramai non si conta più. Le prove muscolari dei Russi che ragionano con l’unico cervello di Putin stanno mettendo a dura prova la pazienza a stelle e strisce che di per se non è infinita, anzi, anche quella di Jo Biden ha un limite ben marcato. Il problema della guerra in Ucraina ormai non è più una questione di conflitto armato, magari fosse solo quello, la questione si è spostata sul lato psicotico dell’Homo homini lupus’ di Hobsiana memoria. La Russia di Putin non solo è convinta di vincere la guerra contro l’Occidente (e non contro l’Ucraina, badate bene) ma è anche convinta che l’Est del mondo sia sua proprietà, comprese le terre e i mari che vi rientrano. Il diritto internazionale non esiste, è una invenzione dei “debosciati” dell’Occidente che siccome non hanno le palle di combattere e morire a milioni allora si sono dati regole perché ciò non succeda. Onestamente sentire parlare Vladimir Putin nei suoi monologhi deliranti pubblici o privati, è un po una sovrapposizione dei discorsi di Adolf Hitler tra il 1937 e il 1939. Manca però la ciliegina sulla torta: Il Signor Putin non si è ancora espresso sul mito ariano, e sulla razza russa che potrebbe definire superiore, visti i trascorsi storici. Che nel sangue russo scorra anche l’ardore e la bellicosità degli avi Unni questa è una certezza genetica, ma che questa cosa possa verificarsi in piena era digitale o spaziale, come la volete definire, questa era imprevisto. L’abbattimento del drone americano sul mar nero ha di fatto posto un problema grave ed estremamente importante: la Russia non è in grado di vincere la guerra in Ucraina in maniera convenzionale anche se dovesse mobilitare 10 milioni di soldati. La cronaca di questi giorni testimonia che più uomini vengono inviati al fronte e più ossa saltano grazie ai bombardamenti e al fuoco delle mitragliatrici. Cosa si sta facendo quindi a Bakhmut? Si sta innaffiando la terra con il sangue dei russi e degli ucraini, nulla di più. Bakhmut una grande vittoria per i Russi? Conquistare Bakhmut oggi è come prendere un campo deserto senza più ripari, senza edifici e quelli che ci sono ti cadono in testa. Portare le truppe a festeggiare la vittoria al centro di Bakhmut vorrebbe dire la tomba della Wagner. Ma questo lo sanno tutti, anche se nessuno ne parla. La Russia ha bisogno di una vittoria per mobilitare in Aprile altri mezzo milione di soldati da mandare a morire in Ucraina. Alla fine dei ‘giochi’, questa giostra potrebbe costare milioni di morti e cosa peggiore, incrinare per sempre i rapporti tra ciò che resterà della Russia ed il resto del mondo sempre più cosciente del fatto che Putin ha commesso un incommensurabile errore di calcolo. Intanto però Washington appare stanca di questa situazione, ai piani alti del Pentagono hanno capito che la pratica Ucraina non la si risolve né con il negoziato, ne con una pace giusta, ne garantendo alla Russia le conquiste illegali. Putin vuole annientare l’Ucraina, vuole il Paese ma senza i suoi abitanti, vuole riavere la culla della civiltà russa a sua immagine e somiglianza totalmente asservita alla madre Russia o Moscovita come qualcuno ha proposto. Più si va avanti in questa guerra e più questo appare chiaro a tutti, anche a chi si era illuso che bastasse calarsi le braghe per far cessare i bombardamenti. Alla Cina fa comodo una Russia semi sfaldata e con l’acqua alla gola, agli USA fa comodo una Russia senza il monarca Putin, l’Europa vorrebbe una Russia liberale e rispettosa della sovranità degli altri. Ma ragazzi, nella storia dell’uomo questi ideali li abbiamo raggiunti sempre in un solo modo: combattendo. Mi spiegate perché oggi 2023 l’essere umano avrebbe dovuto cambiare le sue abitudini e modalità genetiche?