Dopo aver ascoltato e poi letto il monologo del padrone del Napoli, travestito da conferenza stampa, sono rimasto basito per il nulla sul futuro della squadra e il ricordo, con le sue verità, sui fatti del recente passato. E ho ritrovato nella mia memoria di settantenne il ricordo di due libri che mi hanno accompagnato in due diverse stagioni della mia vita: ” le avventure del barone di Munchausen” e ” Elogio della follia” di Erasmo da Rotterdam”.
Perché ritengo fermamente che il padrone del Napoli incarni perfettamente i protagonisti dei due grandi libri scritti a distanza di oltre 350 anni l’ uno dall’ altro: il barone vanaglorioso e bugiardo e la follia come necessità per un rinnovamento vitale, creativo.
ADL è il prototipo del barone perché con le sue colossali menzogne, travestite da verità, cerca comunque di suscitare stima se non simpatia negli altri. Incarna perfettamente il “Barone” il presidente del terzo scudetto. Vanaglorioso, bugiardo incallito, arrogante senza vergogna come ha dimostrato anche in…conferenza davanti alla sua ” corte dei miracoli”. E però il candore con cui racconta le sue “verità” peraltro condite da un linguaggio più adatto ad un coatto che a un nobile Barone, lo pone sempre al di sopra di tutto e tutti, protagonista assoluto e quasi un eroe positivo come ricorda al popolo con una delle sue frasi più famose e ricorrenti in questo suo ventennio: “ricordatevi che eravate nella merda ed io vi ho tirato fuori”. E questo suo mettere mani in…pasta, coraggioso al limite della follia mi ha fatto ripensare allo scritto di un grande filosofo, quale Erasmo da Rotterdam che ha esaltato la follia al pari di ciò che fa, pensa e dice il filosofo-barone De Laurentiis. Perché la follia, secondo Erasmo, non è malattia quanto piuttosto una forma diversa e più alta di soggettività. ADL ha fatto suo il paradosso del filosofo olandese: se la follia si definisce come falsa rappresentazione della realtà, sulla realtà non può che esprimersi in modo falso…. perciò se la realtà è falsa, ciò che su di essa predica la follia diventa vero…
Per il barone Aurelio, dunque, la follia è di fatto, come lo testimoniano certe deliranti aggressioni verbali, una condizione secondo lui necessaria perché ci sia un rinnovamento vitale, creativo,anche nel calcio.
” Nessuna società e nessuna unione potrebbero esistere senza un pizzico di follia”. Può essere vero, almeno in parte. Ma quando è troppo… è troppo!
Ieri, tra Benitez, Giuntoli, Spalletti, Garcia, il Bari, 12 campi da costruire in pochi mesi e vari C….e Vaffa…, il barone De Laurentiis ci ha dato l’ ennesimo saggio di Elogio alla “sua” follia. Forse non è follia guardare ogni tanto il mondo alla rovescia, ma farlo sistematicamente raccontando bugie spacciandole per verità assolute è il massimo. Che si può raccontare solo a sé stessi per convincersi e convincere di essere nel giusto e non da solo, in un universo di menzogne da “prenditore”.
Vedremo presto il Napoli che sarà, con chi sarà e che farà. La sensazione è che il Barone -filosofo De Laurentiis sia sempre più solo nel suo ambiente. Con le sue bugie e il suo voler contrapporsi alla demenza del mondo(calcistico). Ma questa situazione, per lui, egocentrico e arrogante, diventerà una nuova vittoria. Si, di Pirro!