Costiera Amalfitana  privata dei suoi sentieri, tra più incomparabili del mondo, per le gravi inadempienze sulla manutenzione, il rimpallo delle competenze su percorsi franati, bloccati e non curati, tra Regione Campania, Parco Monti Lattari, comunità montana e comuni,  ostacola il lavoro di guide turistiche ed ambientali, costrette a rinunciare nell’accompagnare gruppi e utenti internazionali costretti a rinunciare di visitare l’altra Costiera lontana dal glamour della costa ma di eccezionale valore culturale e naturalistico. “Un danno economico, che favorisce speculatori ed abusivi che bypassano i negati accessi alle guide autorizzate,  oltre a creare un grave danno di immagine verso quella biosfera e patrimonio naturalistico, elementi portanti di quel dossier  che aveva consentito il riconoscimento Unesco – dichiara il coordinatore nazionale dell’aps Guestitaly, che si occupa di tutela ambientale, sostenibilità e cultura –  Dalla Valle delle Ferriere, ai sentieri amalfitani, Atrani oltre che da Conca al Fiordo di Furore, sono decine i sentieri impraticabili e ufficialmente interdetti per mancata manutenzione. E il passaggio di competenza alla Regione ha ulteriormente rallentato la manutenzione e il ripristino – commenta Ingenito, non nuovo a battaglie per la tutela e valorizzazione . E’ l’associazione di promozione sociale Guestitaly, ente riconosciuto nel registro nazionale Runts per le associazione di alta cultura, tutela ambientale e sostenibilità a denunciare la grave condizioni che mette in discussione anche il lavoro di tante guide turistiche ed ambientali autorizzate, costrette a rinunciare ai percorsi con viaggiatori e turisti internazionali. L’ente associativo ha inteso preparare un dossier che invierà nei prossimi giorni anche al Ministero dell’Ambiente e all’Unesco Italia.  “Chiediamo un tavolo urgente per individuare competenze, verificare tempi e modalità degli interventi di ripristino e verifica dei requisiti di chi svolge attività irregolare e con grave pericolo – dichiara Agostino Ingenito – C’è anche un danno di immagine rilevante a livello internazionale ed economico di chi, pur avendo requisiti di legge e regolarità autorizzatoria non può accedere per l’interdizione verso alcuni dei siti naturalistici più importanti a livello internazionale. La Costiera delle tante frane per la sua fragilità, troppo spesso violentata da eccessivo intervento umano, traffico e poche azioni incisive. Siano garantiti gli stessi diritti, doveri delle Cinque Terre, e dei territori fragili.