L’incubo di chiunque viva in palazzi e condomini, i vicini di casa troppo rumorosi.  Ma per la persona che si è rivolta al giudice scatta il danno biologico per un disagio continuo dovuto ai passi continui sopra la testa e altri suoni molto fastidiosi e molesti del vicino tanto che «divenivano eventi di rumore impattivo e disturbante». E il risarcimento della lesione alla salute divenuta permanente è liquidato in base alle tabelle milanesi, che considerano l’incidenza negativa del fatto illecito sulle attività quotidiane del danneggiato. Il tutto benché a causare le immissioni intollerabili al piano di sotto non sia stata la ristrutturazione dell’appartamento soprastante: pesano, invece, i limiti strutturali dell’edificio, ma i rumori da calpestio e da caduta degli oggetti ben possono essere attenuati, ad esempio con tappeti a pelo lungo. È quanto emerge da una sentenza pubblicata il 21 aprile 2025 dalla seconda sezione civile del tribunale di Firenze. Accolta la domanda proposta dalla proprietaria dell’appartamento sottostante a quello del condomino fracassone: l’attrice ottiene un risarcimento di oltre 10 mila euro, calcolato dal giudice sommando l’invalidità permanente al 4 per cento, più quella temporanea di centottanta giorni. Decisiva la consulenza tecnica d’ufficio: la signora risulta affetta da un disturbo dell’adattamento con ansia anticipatoria. E la causa sono i rumori molesti provenienti dall’alto, che pure non risultano di per sé dovuti al nuovo pavimento di gres porcellanato incollato al piano di sopra su quello preesistente di maiolica: pesa il rapporto cronologico fra gli eventi e l’insorgenza del quadro clinico, in precedenza assente, mentre c’è riscontro di adeguatezza quantitativa e qualitativa tra i fatti e il quadro ansioso subentrato. Ad avviso degli Giudice, infatti, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti”, il motivo è fondato e, al riguardo, rincarando la dose ha spiegato che “La consulenza fonometrica, svolta anche a sorpresa, mostra che le immissioni raggiungono i 90 decibel, dunque ben sopra il limite di tollerabilità di 63 db: alcune misurazioni sono svolte di notte, mentre la convenuta non ha ottemperato alle prescrizioni indicate nel procedimento cautelare: l’unico tappeto posto sul pavimento è di canniccio, che invece di attutire i rumori li amplifica. Nessun dubbio, infine, che integri l’illecito civilistico il superamento dei limiti di rumore stabiliti da leggi e regolamenti sulle attività produttive; a maggior ragione quando le immissioni impattano sul fondo del vicino: devono considerarsi per ciò solo intollerabili ex articolo 844 Cc” Ora il vicino rumoroso dovrà sistemare tappeti su tutte le zone del suo appartamento indicate dai giudici e pagare i danni.