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Nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Il Maggio dei Libri 2025”, a Ischia, presso la Biblioteca Antoniana diretta dalla dott.ssa Lucia Annicelli si è tenuta la presentazione dell’albo illustrato, scritto da Boris Molinaro e illustrato da Lisa Molinaro. Il libro scritto a quattro mani narra la straordinaria vicenda del pianista Paul Wittgenstein, che durante la Prima Guerra Mondiale perse il braccio destro combattendo nell’esercito austro-ungarico. Quello che poteva sembrare un destino segnato si trasformò invece in una nuova possibilità: affascinato da un’esibizione del compositore Maurice Ravel, Wittgenstein gli commissionò un’opera pensata appositamente per lui. Nacque così il celebre Concerto per la mano sinistra, eseguito per la prima volta a Vienna nel 1932. Per approfondire il significato dell’opera e la straordinaria vicenda umana che l’ha ispirata e che rappresenta un vero inno alla forza d’animo, alla resilienza e alla potenza evocativa della musica, durante la serata, gli autori hanno dialogato con la professoressa Lina Tufano e con il giornalista Pasquale Raicaldo che ha anche letto alcuni brani del libro. A Boris Molinaro abbiamo chiesto del perché ha scelto di raccontare proprio questa storia. “Ho deciso di raccontare questa storia – ha spiegato Boris – perché in realtà volevo lanciare un messaggio di speranza. Messaggio di speranza che appunto sussiste nel riuscire a vedere sempre uno spiraglio di luce, anche nella notte più scura. Anche quando la vita fa muro. Anche nel cuore più funesto e più oscuro della guerra.” Lisa Molinaro ci ha spiegato il perché della scelta di determinati colori per illustrare questa vicenda storica. “Per raccontare questa storia – ha dichiarato Lisa – inizialmente per le prime pagine ho utilizzato dei colori scuri perché il testo evocava un fatto tragico che è appunto quello della guerra, mentre via via che scorrono le pagine e scorre la storia, i colori diventano più caldi e cambia proprio la palette cromatica. Dagli scuri si passa ai chiari con colori più luminosi proprio perché il finale è un finale di speranza, un finale di luce.”