BRUXELLES – I parlamentari europei sono allarmati per la sistematica repressione di qualsiasi tipo di dissenso in Bielorussia, e chiedono ulteriori sanzioni contro il paese. Mercoledì, il PE ha adottato una risoluzione che condanna la continua repressione sistematica del regime bielorusso nei confronti dei propri cittadini e di qualsiasi tipo d’opposizione, anche attraverso processi a porte chiuse e a fondo politico, azioni che sono considerate gravi violazioni dei diritti umani. I deputati denunciano fermamente la detenzione del giornalista Andrzej Poczobut, il premio Nobel per la pace Ales Bialatski e di molte altre persone. Queste condanne mostrano gli sforzi del regime per reprimere tutto il lavoro giornalistico indipendente del Paese e tutto l’impegno civico per la difesa dei diritti umani. Inoltre, il Parlamento critica la condanna in contumacia nei confronti della leader dell’opposizione democratica bielorussa in esilio Sviatlana Tsikhanouskaya e ad altri esponenti del Consiglio di coordinamento del Paese, un organo che ha lavorato per facilitare un trasferimento democratico del potere in Bielorussia a seguito delle elezioni presidenziali fraudolente del 2020. Il testo, non legislativo, è stato approvato con 557 voti favorevoli, 25 contrari e 40 astensioni. I deputati, inoltre, ribadiscono la loro ferma condanna del coinvolgimento della Bielorussia nella guerra della Russia contro l’Ucraina, e chiedono la liberazione e il risarcimento per tutti coloro che sono ingiustamente incarcerati. Inoltre, sono delusi dal fatto che il Paese non sia stato incluso nel recente 10º pacchetto di sanzioni UE contro la Russia, e lo definiscono un regime complice della sponsorizzazione del terrorismo da parte della Russia.  Il PE vuole misure restrittive severe nei confronti di Minsk e includere nell’elenco delle sanzioni dell’UE, tra le altre cose, l’industria del carbonato di potassio, in quanto è la principale fonte di reddito del regime. I deputati invitano l’UE e i suoi Stati membri ad ampliare ed inasprire le sanzioni dell’UE contro la Bielorussia, e ad includere in tali sanzioni tutte le persone complici nella repressione del regime, compresi giudici, pubblici ministeri, forze dell’ordine, carceri e colonie penali, oltre che a garantire la corretta applicazione delle misure restrittive. Infine, condannano le intense vessazioni e persecuzioni subite dai sindacati bielorussi da parte del regime, oltre che la repressione delle minoranze attraverso la chiusura delle scuole e la distruzione del patrimonio culturale. Nella risoluzione si sottolinea inoltre la necessità di un’indagine approfondita sui crimini commessi dal regime di Lukashenko contro il popolo bielorusso. Al contempo, si invitano i Paesi UE ad applicare attivamente il principio di giurisdizione universale e a preparare i procedimenti giudiziari nei confronti dei funzionari bielorussi. Il testo accoglie con favore l’istituzione della “Missione per una Bielorussia democratica” a Bruxelles e invita le istituzioni dell’UE a sostenere la Missione e le cosiddette “Ambasciate del popolo della Bielorussia”, esortando il PE a formalizzare le relazioni con le forze democratiche bielorusse.