Il Comune di Napoli sospende per tre anni la concessione di licenze per food and beverage. Tra i siti salvati dall’invasione dei siti destinati alla ristorazione, c’è la famosa strada dei pastori. E’ positivo aver posto un primo argine all’overtourism, dobbiamo tutti renderci conto che il fenomeno della crescita dei flussi deve essere regolamentato, altrimenti rischia di distruggere gli elementi di attrattività che stanno alla sua base. Quartieri sempre più sporchi e degradati, scomparsa di botteghe artigiane per lasciar posto a bar e pizzetterie non vanno certo in questa direzione. Napoli può e deve ancora crescere sotto il profilo turistico, ve ne sono margini e potenzialità, ma ora dobbiamo sforzarci, con idee e progetti, di fare un ulteriore salto di qualità. Ci sono tutte le premesse per rilanciare l’artigianato di eccellenza, costruendo una cittadella con più poli. Da San Gregorio Armeno, al Mercato al Borgo Orefici, si possono individuare spazi, realizzare servizi e definire un piano per attrarre turismo, stavolta non con l’esca del cibo e delle bevande, ma con lo spettacolo di botteghe artigiane aperte ai visitatori, dove si possa ammirare la creatività nel momento in cui si producono preziosi, prodotti dell’arte presepiale, liuteria, oggetti in ceramica di grande maestria, e altre meraviglie del made in Naples. In questo modo, promuoveremmo anche il rinnovamento generazionale di mestieri che, altrimenti, rischiano il declino, e che nei secoli hanno fatto la fortuna della nostra economia.