Un modello all’umanità dei tempi che viviamo. E’ quello che riluce nel libro di Angelo Scelzo, “Bartolo Longo. La santità che si fa storia”, nato anche grazie alla collaborazione tra le Edizioni del Santuario di Pompei e Francesco D’Amato editore, con la prefazione del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità Leone XIV.

In concomitanza della canonizzazione di Bartolo Longo, il fondatore del Santuario, delle opere di carità e della Nuova Pompei, il volume dedicato alla figura dell’apostolo del Rosario, è stato presentato nella Sala “Marianna De Fusco” del Santuario della città Mariana. Dopo il saluto introduttivo dell’arcivescovo di Pompei, mons. Tommaso Caputo, con l’autore hanno parlato del libro Vincenzo Di Vincenzo, vicedirettore de “Il Mattino”, Fabio Zavattaro, già vaticanista del Tg1, e don Francesco Asti, preside della Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale. Ha moderato l’incontro Matteo Bruni, direttore della Sala stampa della Santa Sede. Nel corso della serata, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, e il redattore Ansa, Alfonso Pirozzi, si sono soffermati sulla figura di Bartolo Longo, “il giornalista che diventa santo”.

 L’aspetto della modernità e dell’attualità di un santo è ben riconoscibile nel libro che l’autore, fino al 2016 vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede ed editoralista di Avvenire e de Il Mattino, ha dedicato al fondatore del Santuario di Pompei, delle Opere di Carità e della stessa nuova città mariana, pubblicando il volume in coincidenza con la ufficializzazione della santità.
Ma anche con il Giubileo ordinario, San Bartolo, con la sua vicenda di conversione radicale, è una figura giubilare esemplare, e mette in risalto, attraverso il suo essere e il suo vivere, i frutti straordinari che possono nascere dal “cambio di direzione”, passaggio radicale dalla chiusura in sé stesso all’apertura a Dio, dalle tenebre più fitte alla luce che rigenera.
Più si scorrono le pagine del volume, si legge nella quarta di copertina, e più si comprende come Longo sia un laico che ha saputo vivere la sua santità nell’ordinario: ha amato i poveri e s’è preso cura, ogni giorno, dei minori abbandonati, dei figli dei detenuti, delle orfanelle; ha propagato il Santo Rosario, che un’ispirazione interiore, ricevuta nell’ottobre 1872, gli indicò come strumento di salvezza; ha testimoniato la fede; si è fatto strumento della carità, altro nome di Dio; ha seminato nel mondo la speranza. È stato, per usare un’espressione cara a papa Francesco, modello della “Chiesa in uscita”. Uomo di profonda spiritualità, è stato anche uomo di grande passione civile.
Angelo Scelzo, sposato e padre di due figli, è stato, fino al 2016, vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede. In precedenza, aveva ricoperto altri incarichi nell’ambito della comunicazione vaticana, tra cui, dopo la vice direzione a «L’Osservatore Romano», la responsabilità dell’Ufficio Comunicazione del Grande Giubileo dell’Anno duemila. E’ autore di numerose pubblicazioni, le più recenti: per D’Amato editore “Verso il Giubileo del 2025.Il mondo ha sempre venticinque anni” e per l’editrice vaticana “Dal Concilio al web-La comunicazione vaticana e la svolta della Riforma”. In occasione dell’Anno Santo della Misericordia ha pubblicato, per l’editrice vaticana, “Il Giubileo, la Misericordia, Francesco.” E stato inviato speciale di «Avvenire» e da 40 anni dirige il periodico «Il Rosario e la Nuova Pompei». E’ editorialista di «Avvenire» e de «Il Mattino».
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