ROMA – La tragedia di Cutro e le ultime 72 ore di avvistamenti in mare aperto e sbarchi sulle coste del nostro Paese sono solo l’anteprima di un’enorme ondata migratoria che si sta concretizzando sulle coste del nord Africa e ha preso di mira principalmente l’Italia come meta agognata. Sono circa 700mila le persone che secondo gli 007 italiani si stanno concentrando per poi imbarcarsi sulle carrette del mare per raggiungere le nostre coste. Intanto si combatte per salvarne il più possibile, anche in considerazione del meteo avverso e del mare che in alcuni punti è praticamente innavigabile. Nella sola giornata di ieri se ne sono contati oltre 4500, ma il numero va a crescere sempre di più e la guerra in Ucraina con la conseguente fame per le zone del mondo in attesa del grano, aggravano di molto la situazione. E’ un sentite di disperazione che rema contro qualsiasi accordo che si può prendere a livello internazionale o comunitario. L’onda d’urto dei profughi che lasciano guerra e fame per una vita migliore cresce in maniera esponenziale, e sotto certi aspetti fa il gioco di chi alimenta la guerra distruggendo paesi sovrani e creando quel clima di incertezze globale, tanto caro ai nuovi dittatori del 21° secolo.