CHE FINE HANNO FATTO LE TERME DI AGNANO?
NAPOLI – Sul finire del 1997 il Governo Italiano, guidato all’epoca da Massimo D’Alema, avviò un percorso di cessione dei beni immobili degli stabilimenti termali e degli Enti fieristici, dislocati su tutto il territorio nazionale, dallo Stato alle singole Regioni o anche ai Comuni che ne facessero richiesta, previa presentazione di un articolato progetto che illustrasse le prospettive di rilancio di quei beni trasferiti e le risorse possedute o impiegabili per una corretta gestione dei beni pubblici medesimi. Quel provvedimento legislativo decretò il trasferimento dallo Stato alle Regioni di tutti gli Stabilimenti Termali e degli Enti Fieristici del nostro Paese, precedentemente gestiti dalle Amministrazioni Centrali dello Stato. (Ministeri del Tesoro; Demanio; Sanità; Finanze). Ciò anche per evidenti competenze specifiche degli Enti Regione sia in Campo Sanitario (Per gli stabilimenti termali considerati luoghi di cura) e sia per le fiere che rientrano anch’esse nella sfera di competenze regionali. Un solo caso si registrò non conforme alla linea adottata per le altre Regioni. In un solo caso il Governo Centrale (a Guida D’ALEMA) ritenne di premiare il progetto più meritevole presentato da un Comune, a fronte della proposta pure avanzata dalla Regione. Forse perché quel comune era amministrato da un Sindaco dello stesso orientamento politico del Premier (Antonio Bassolino del PD, Sindaco di Napoli) o forse perché quel Sindaco, guarda caso, era contemporaneamente anche Ministro del Lavoro del medesimo Governo D’Alema. O forse ancora perché in quel tempo la Regione Campania era guidata da un coalizione di Centro Destra e il suo Presidente rispondeva al nome di Antonio Rastrelli in quota Alleanza Nazionale! Stranezze o “bizzarrie” della politica, per non dire prevaricazione e uso privatistico della cosa pubblica! E fu così che il complesso delle Terme di Agnano, gioiello della città e la Mostra d’Oltremare, grande polmone di verde dotato di edifici storici e architettonici tutelati dalla Sovrintendenza, nonché complesso fieristico tra i più prestigiosi d’Italia, furono assegnati in proprietà al Comune di Napoli. L’unico elemento che ci piace evidenziare e che poi é vergognosamente sotto gli occhi di tutti i cittadini napoletani, é che l’uno e l’atro complesso ex statale delle Terme di Agnano e della Mostra d’Oltremare, trasferiti dallo Stato al Comune di Napoli, grazie a 25 anni di “cura intensiva” e di “gestione illuminata” della sinistra napoletana, versano in uno stato di degrado assoluto e permanente. La Mostra d’Oltremare assolutamente sottoutilizzata rispetto alle ampie potenzialità, Le Terme di Agnano completamente inagibili, e inesorabilmente interdette a qualsiasi uso per le strutture pericolanti e la sciagurata trasformazione in discarica a cielo aperto. Potremmo fare una breve cronaca di questi due complessi storici e monumentali della nostra città. Potremmo dirvi che nel perimetro attuale delle Terme di Agnano esistono ancora le mura e i ruderi delle vecchio complesso termale Romano. La qual cosa conferisce anche un importante valore archeologico alla struttura. Potremmo dirvi che fino a 15 anni or sono si potevano eseguire cure termali efficacissime per innumerevoli patologie della pelle, artrosiche e renali. E che oggi quel padiglione di cure termali non esiste più. Si poteva godere dell’ampio giardino del Parco Pubblico. Si potevano ospitare centinaia di turisti nell’albergo delle Terme, ove si tenevano congressi scientifici e non solo. Offrendo alla città altre qualificate opportunità di ospitalità alberghiera di alto livello. Ed eventi congressuali di tutto rilievo che portavano in città flussi turistico-congressuali indispensabili per l’economia cittadina. E non ultimo le potenzialità occupazionali, tanto per il complesso alberghiero, quanto per i sevizi termali. Ed oggi tutto questo patrimonio rimane letteralmente polverizzato, con il Comune di Napoli, proprietario unico del complesso, che informa la cittadinanza ad anni alterni di voler recuperare il sito Termale, ma che poi attiva percorsi di avviso pubblico per invito a soggetti pubblici o privati a manifestare l’interesse per l’acquisto dei suoli e immobili. E l’ultimo avviso pubblico é datato 18 Maggio 2023. Ancora un regalo confezionato alla città e alle sue opportunità di sviluppo, offerto dalla allegra e fallimentare gestione della cosa pubblica di cui é storica maestra la sinistra italiana!