Il sindaco è l’istituzione più vicina ai cittadini: ai loro bisogni, alle loro speranze, alle loro difficoltà. Le amministrazioni comunali sono davvero politica di prossimità, di aiuto concreto e quotidiano.

Con questa considerazione, presentato con la Fondazione Fratelli tutti a Palazzo San Giacomo a Napoli il Vocabolario della Fraternità, 365 parole per riscrivere la nostra umanità (Rizzoli), curato da padre Francesco Occhetta e promosso dalla stessa Fondazione  e l’intesa Anci-Fratelli tutti firmata a gennaio per un ordine del giorno sui valori della fraternità da discutere nei municipi di tutta Italia.

Il testo del Vocabolario della Fraternità (Rizzoli) propone al lettore, con cadenza quotidiana, una parola approfondita, spiegata e rielaborata da autori e autrici di età, professioni, culture e fedi diversissime fra loro.

“La parola che noi usiamo – ha spiegato Padre Occhetta –   è uno strumento debole, ma anche più potente. Dio è parola, il Figlio di Dio è parola fatta carne e le parole che noi usiamo scolpiscono il mondo nel bene e nel male. Le parole buone ci danno pace al cuore, quelle cattive che anche usiamo, invece ci inquietano. E nelle nostre famiglie, le nostre comunità, nello spazio pubblico, nella politica, eccetera, noi a partire dalle parole costruiamo. Con Rizzoli sono state rimesse nello spazio pubblico parole buone che dovrebbero essere non solo dette, ma anche vissute. Quindi con la testimonianza. È la sfida di questo vocabolario che ha all’interno persone molto diverse tra loro, di provenienza, ci sono molti premi Nobel, c’è per esempio il numero uno di Microsoft che ha accettato di scrivere una parola con la responsabilità che lui ha. E poi fino a giovani che sono poco conosciuti, ma che nel metterli insieme, attraverso professioni e competenze diverse, è uscito questo vocabolario che è un’esperienza di comunità.”

“Più parole noi conosciamo, – ha detto Padre Occhetta- più liberi siamo nelle democrazie. Quando conosciamo meno parole, lo diceva anche Don Milani ai suoi ragazzi, una parola non imparata oggi è un calcio nel sedere che riceverai domani. E quindi questo ci fa capire come non è questione di amore, non è questione di diplomi, è questione proprio di conoscenza di parole ampie che scolpiscono il mondo e ti narrano nel mondo.”

La presenta a Palazzo San Giacomo a Napoli è una tappa di avvicinamento al World Meeting on Human Fraternity del 12-13 settembre prossimi che avrà una sezione internazionale dedicata ai sindaci del mondo.

Il Segretario Generale della Fondazione Fratelli Tutti , Padre Francesco Occhetta è intervenuto con il padrone di casa, il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che è anche Presidente Anci. A coordinare il dialogo l’editorialista di Repubblica Conchita Sannino.

L’incontro è stato occasione, in particolare, di riflessione su come le parole d’odio possano essere sostituite da quelle di pace e dialogo. E anche da scelte amministrative, iniziative concrete, come ha spiegato il Sindaco Manfredi nella lettera inviata ai Comuni per sensibilizzarli sull’ordine del giorno per la fraternità. “Mettere  al centro delle nostre politiche – recita il suo pensiero-  l’idea della fraternità e della condivisione non deve essere solo un impegno etico e morale, ma significa realizzare iniziative concrete che diano sostanza e corpo a principi ai quali già ci ispiriamo nell’operato quotidiano, da focalizzare ogni anno su un tema, sul tema della povertà sanitaria e sulla solitudine degli anziani”.