La finale di Champions League conquistata dall’ Inter contro un grande Barcellona rende ancora più straordinario il cammino del Napoli in campionato. Finisca come finisca Conte e gli azzurri hanno dato prova di solidità, carattere, mentalità e maturità. Antonio Conte come Simone Inzaghi sa che nel calcio non si inventa nulla, si ricicla tutto, anche inquietudini e domande. Ognuno a modo suo prendono la vita in modo più incendiario. Simone è fumantino,lo si vede in campo, talvolta diventa isterico e perde la pazienza, ma nel complesso vive il rapporto con il calcio meno ossessivo e ossessionante del collega leccese. Entrambi comunque anche quando il risultato, seppur parziale, è dalla loro parte sono incapaci di goderne appieno.
L’ Inter che ha eliminato il Barcellona è stata la squadra, con Inzaghi,che ha inventato il turn-over lungo durante tutta la stagione. I fatti gli hanno dato ragione nonostante critiche dei soliti “sapientoni” che il calcio l’ hanno giocato solo…in poltrona.
Conte ha fatto di necessità virtù con una rosa ridotta all’ osso e negli ultimi tempi con una serie infinita di infortuni. A differenza del collega neroazzurro lui è stato accusato di fare pochi cambi e tardivi. Anche a Napoli i fatti stanno dando ragione all’ allenatore. A conferma che nel calcio alla fine contano sempre e solo i risultati. E, per ora, i fatti dicono Inter in finale di una Champions League difficilissima e Napoli in testa ad un campionato, forse mediocre, ma tra i più equilibrati delle ultime stagioni. L’ Inter di San Siro è stata doppia, convincente nel primo tempo per l’ atteggiamento di tutta la squadra, in difficoltà chiara nella ripresa quando ha lasciato l’iniziativa ad un Barcellona più giovane e fresco che è riuscito a ribaltare il risultato dal doppio svantaggio. Non era semplice a quel punto la gara per il valore degli spagnoli. E non lo era a maggior ragione per l’ Inter che da un po’ appariva come una squadra in perenne convalescenza visti i tanti infortunati.
Inzaghi ha puntato sulle motivazioni dei più esperti, sullo spirito di squadra, il lavoro quasi sempre efficace dei centrocampisti anche nel fare aiuto alla difesa. Sugli stessi temi ha basato il suo lavoro napoletano Antonio Conte, partito con una squadra ritenuta tra le più inaffidabili dei quartieri alti della serie A dopo la stagione disastrosa del post scudetto. Il Napoli, con Conte, ha recuperato la dimensione di squadra vera come l’ ha confermata l’ Inter in una semifinale di Champions League da ricordare quando ha vinto ai supplementari contro gli spagnoli che l’ hanno costretta alla sofferenza.
Inter alla seconda finale di Champions in tre anni, Napoli al possibile secondo scudetto in tre campionati…Conte e Inzaghi a braccetto a giocarsi il titolo di mister della stagione. C’è la può fare Inzaghi in Europa e sarebbe un colpaccio per il calcio italiano.Ce la può fare Conte in un campionato dominato da azzurri e neroazzurri con l’ Atalanta terza a 6 e 9 punti e le quarte a 11 e 14 punti di distacco.
L’ aria sta cambiando anche nel calcio italiano con due allenatori umili e lavoratori ma,senza nascondersi,ambiziosi e risoluti. Champions e Scudetto sono i loro obiettivi, difficili ma non impossibili. E adesso, a 270′ dalla fine del campionato possono giocare a carte scoperte. Come finirà per loro la stagione, Inzaghi e Conte, a nostro sommesso avviso, hanno già vinto. Con buona pace di criticoni e rosiconi, allenatori da…poltrona.